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O velho do restelo - The Old Man of Belem
Anno: 2014
Regista: Manoel De Oliveira;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Portogallo; Francia;
Data inserimento nel database: 15-10-2014


“Don Chisciotte è la statua equestre per eccellenza.” Prima della proiezione di O velho do restelo - The Old Man of Belem, l’ultimo film del maestro Manoel De Oliveira, le voci più assurde circolavano sull'età del longevo regista. Ha 105 anni, no ha festeggiato i 110 anni. Ma se sta per compiere 120 anni, con offerte al rialzo impazzite fino a farlo passare come Noè. Secondo www.imdb.com Manoel De Oliveira è nato l'11 dicembre del 1908, perciò avrà 106 anni fra qualche mese. Ha cominciato nel 1931, gli avvenimenti passati nella sua vita hanno occupato tutti i capitoli di un libro di storia. La sua forza visiva continua a essere illuminante, ha una potenza intellettuale notevole. O velho do restelo - The Old Man of Belem né è la dimostrazione. Il cinema si unisce alla letteratura modificando spazio e tempo. Un personaggio di fantasia, ma talmente famoso da essere quasi reale, Don Chisciotte, incontra tre scrittori portoghesi, di diversi stili, di diverse emozioni e di diverse epoche. Questi sono Luís de Camões morto nel 1580, Camilo Castelo Branco morto nel 1890 e Teixeira de Pascoaes morto nel 1952. Vestiti con abiti d'epoca, essi s’incontrano surrealmente in un banale giardino di uno squallido condominio di periferia. I dialoghi fra loro sono intercalati con un montaggio discontinuo, inserendo pezzi di suoi vecchi film e scene costruite appositamente. Le immagini sono nette, limpide, com’è il suo cinema intellettuale ma profondo. I dialoghi fra i personaggi sono altisonanti, rappresentano la storia del Portogallo, quella culturale. Le Lusiadi di Luís de Camões è stato gettato nell'acqua, ma nonostante quello il libro epico continua a essere visibile e chiaro.