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Gigolò per caso - Fading Gigolo
Anno: 2013
Regista: John Turturro;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 30-04-2014


“È un professionista.” Siamo in una New York autunnale con le vie colme di foglie giallo-arancioni. In una strada del quartiere ebraico una libreria sta per essere chiusa dal proprietario: “Sono rare le persone che comprano libri rari.” Alcune immagini sgranate sono l’inizio di Gigolò per caso (originale Fading Gigolo) del regista John Turturro. Il padrone della libreria è Woody Allen, il quale per sopperire alla perdita economica chiede all’amico fioraio – John Turturro – di iniziare una carriera di gigolò. Allen si offre come manager, come magnaccia per procurargli le donne. Lo pseudonimo del neofito trastullo sessuale delle annoiate signore borghesi è Fioravante prima e poi Virgilio (“Virgilio era una guida”). Questo Virgilio non è un sex symbol classico. Perciò rimane stupito per la proposta dell’amico: “Sei disgustoso in senso positivo.” Nel mestiere di gigolò Fioravante – Virgilio è perfetto. Le donne clienti concordano: “Hai una aria da maschio, non troppo bello.” È un uomo, maturo, deciso, ma anche romantico, gentile, colto, conosce le lingue, legge libri ma soprattutto riesce a far emergere la femminilità delle donne, assopita da lunghi matrimoni in disarmo: “Sono persone vulnerabili.” La storia mostra due fili, entrambi racchiusi nello scrigno di umanità che solo New York può esibire. Da una parte il quartiere ebraico dove vive Woody Allen e dall’altra la ricca borghesia. La tediata classe capitalistica abita in appartamenti lussuosi, squisitamente arredati con vetrate dalle quali si ha una visione panoramica sulla metropoli. Il quartiere ebraico è pittoresco: un incidente automobilistico fa scoppiare una lamentosa rissa; un assurdo rapimento sfocia in un tribunale bizzarro con tre giudici - raffigurati come caricature – i quali appaiono personaggi di un mondo antico. Invece nel capitalismo liberal democratico obamiano newyorkese fanno parte delle belle donne insofferenti abbandonate. Esse cercano di scontare le pene della solitudine di matrimoni infelici pagandosi una ricompensa di lussurioso orgasmo. Il sesso, la gentilezza, il romanticismo offerto da Virgilio provoca alle donne una nuova concezione della vita e la voglia di riprendersi la propria esistenza. La borghesia americana newyorkese è apparenza, case belle, vacuità, mogli affascinanti ma scontente; scollati dalla realtà osservano la città soltanto attraverso le vetrate dei loro attici. Ad aiutarle arriva un uomo, un vero maschio, appartenente a un mondo distante ma unicamente da quella società possono trarre sollievo. Il film è accompagnato da una colona sonora jazz densa e avvolgente, e si finisce con Tu si' 'na Cosa Grande di Domenico Modugno. Una camera lenta compie movimenti ascendenti e discendenti, inquadra case grattacieli panorami strade negozi magazzini insegne: tutta la città di New York. La recitazione di Woody Allen è assurda, interpreta un personaggio maniaco opportunista perfino cinico, perché si serve di Virgilio per le proprie esigenze. Caratterizza il personaggio con gesti movimenti camminate e una sensazione di umorismo molto freddo. Fa uno spot pubblicitario dell’antidepressivo in voga nella liberal città: il vecchio e nostalgico Prozac è passato di moda ora si usa lo Zoloft. Turturro è l’opposto, ma egli è anche il regista dunque appare calmo riflessivo, accetta il ruolo di “porta magia nella solitudine.” Partecipa con tanti campo e controcampo nei molteplici e raffinati dialoghi. Il regista cura il particolare. Il problema del film è la sceneggiatura. La storia non decolla. Divertente, bislacca, affronta il tema della prostituzione maschile avviluppandola in una confezione elegante e signorile ma gli manca una crescita costante, siamo sempre in attesa di qualcosa. Woody Allen sopperisce grazie alle sue entrate nell’inquadratura. Emblematica è la scena di quando i facchini appoggiano il divano nuovo comprato da Allen sul marciapiede di fronte alla casa, egli e la moglie si siedono e cominciano a parlare con noncuranza, tanto non ci sono segreti, New York conosce tutto e tutti, il vero salotto è la città.