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The Sacrament
Anno: 2013
Regista: Ti West;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 20-09-2013


“Andranno in paradiso?” Jonestown è una comunità fondata dal guru Jim Jones, da cui riprende il nome. Jim Jones aveva trasferito dagli Stati Uniti alla Guyana la sua setta, il Tempio del Popolo. È il 18 novembre del 1978 a Jonestown. Qualche giorno prima arrivò una delegazione americana, richiamate dalle tante voci negative, come torture, sevizie e prigionia. I passaporti delle persone erano tutti nella cassaforte di Jones. La delegazione era guidata dal democratico deputato al Congresso Leo Ryan. Inoltre era composta di giornalisti, addetti dell’ambasciata e assistenti. Quando la delegazione stava per andarsene, molti aderenti chiesero di lasciare l’organizzazione religiosa. Accompagnati all’aeroporto di Port Kaituma, il gruppo fu attaccato dalle guardie della comunità. Nel frattempo Jim Jones aveva ordinato il suicidio di tutti i membri presenti. Tutti in fila per bere una pozione a base di cianuro, compresi i bambini. Il richiamo al suicidio era già stato sottolineato più volte ai seguaci, tutti dovevano essere pronti. La fuga di tanti e la prevedibile inchiesta americana avevano scatenato l’irrazionalità del guru. Dopo alcuni giorni furono ritrovati a Jonestown i corpi di 911 suicidati, più il corpo di Jim Jones uccisosi con un colpo alla testa. Quattro membri si uccisero nella sede del Tempio del Popolo a Georgetown. Nella pista dell’aeroporto di Port Kaituma furono ritrovati cinque corpi assassinati, tra cui il deputato Leo Ryan, e l’operatore della NBC, Bob Brown, il quale mai smise di riprendere con la propria camera. Il massacro della Guyana fu uno shock. Si scrissero molti libri, ci fu perfino un film di un regista messicano René Cardona Jr., Il massacro della Guyana -Guyana: Crime of the Century. Il bravo Ti West, regista americano del 1980, ci racconta nella pellicola The Sacrament una storia simile, ingannandoci nel finale. In realtà, The Sacrament è la storia della Guyana con modifiche di nomi e scelte autoriali. L’agenzia di giornalismo VICE Media invia, nella comunità di una setta Eden Parish - “Abbiamo costruito il paradiso sulla terra” - una troupe. Il motivo è l’incontro di uno dei giornalisti con la sorella, aderente alla setta, spostatasi da qualche tempo al suo interno. Il resto è della storia procede parallela a quanto sopra raccontato. La storia è strapiena di musica rock, il taglio è quello giornalistico, con una sola fonte di ripresa, la camera dell’operatore. L’immagine sono chiare e precise, ma a volte sono tagliate, con inquadrature dal pavimento, quando è appoggiata. Oppure ci sono scene di tensione in cui le riprese sono parziali ma arricchite da voci fuori campo. Il film è bello, tutto ritmo e azione. Unica eccezione alla soggettiva è un’intensa intervista al “padre” della comunità, ripresa in campo e controcampo con l’ausilio di una macchina fotografica. È la serie di domande, con risposte molto cariche, il momento d’inquadramento della setta e di quell’alone di follia che lo circonda.