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Conte d'automne
di Eric Rohmer
Con Marie Rivière, Béatrice Romand

Di nuovo due donne al centro del secondo film francese in corcorso alla 55a Mostra del cinema di Venezia, di nuovo due personaggi femminili diversi come il giorno e la notte, di nuovo un turbinio di turbamenti amorosi. Ma le analogie finiscono qui, ché la levità del tocco di Rohmer è ben un'altra rispetto al film di Yves Angelo, e lo si vede da subito.
Magali ed Isabelle: tanto è genuina, riservata e sola la prima, con un disperato ma raccontato a bassa voce desiderio d'amare e di essere amata, quanto è sofisticata ed appagata la seconda. Una grande amicizia alle spalle, Isabelle cerca con estrema delicatezza e riservatezza di far incontrare un uomo alla sua amica, impresa nella quale si cimenta anche la fidanzata del figlio di Magali. Una divertentissima commedia degli equivoci che troverà il suo naturale scioglimento durante il matrimonio della figlia di Isabelle.
Una storia semplice come ce ne sono tante, dove il vero protagonista e il vero trionfatore, come del resto è in pressoché tutti i film di Rohmer, è l'amore. Dice il regista, infatti, che "l'amore è uno dei temi più interessanti sullo schermo. Ce ne sono molti altri, come il racconto poliziesco, il film d'azione o di guerra; ma sono cose che non fanno per me".
Intelligente e leggero come sa essere il cinema francese quando davvero dà il meglio di sé, "Conte d'automne" strappa applausi a scena aperta e si comincia già a vociferare di Leone d'oro...