NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


La passione
Anno: 2010
Regista: Carlo Mazzacurati;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 04-10-2010


Se Gesù nascesse ai nostri giorni ecco come sarebbe: povero, ricercato dalla polizia e pure grasso. Il film è presentato in concorso alla Mostra del cinema di Venezia di quest’anno. Come tutti gli altri film nazionali è rimasto senza premi. Per questo, una forte polemica è scaturita: i film italiani devono vincere, a prescindere. Questo film, come gli altri italiani visti a Venezia non meritavano nulla e le scelte di Quentin Tarantino sono state giuste. Il livello del nostro cinema è povero. E’ prigioniero di una nomenclatura, di un giro chiuso e poco propenso a novità o idee nuove. Cerca di esaltarsi con successi di poco conto e per giunta di anni fa e da un corporativismo forse peggiore di quello della politica italiana. Ad esempio fior di produttori italiani scrivono magnifiche cose e criticano Tarantino. Purtroppo abbiamo solo da imparare ma troppa vanità e superiorità non fa sperare per il futuro. Carlo Mazzacurati, è un uomo di Nanni Moretti; è stato suo attore in diversi film come Silvio Orlando. Abbandona l’attacco politico diretto per dedicarsi ad un tema introspettivo (anche Moretti ha finito il suo film sul papa). Come sarebbe Gesù se nascesse ai nostri giorni? Quale sarebbe la sua passione? Il protagonista è un regista italiano privo di idee, la sua ultima regia è di cinque anni fa. Viene incastrato dal sindaco di un paesino per realizzare la regia della passione la notte del venerdì santo. Nasce un divertente siparietto fra lui e gli abitanti del luogo, condito da un attore da strapazzo finito a presentare le previsione del tempo in una televisione locale. Questo vuole essere lo scenario per una nuova passione; Gesù Cristo, il regista fallito e dei attori genuini. Il regista vuole portarci ad affrontare un nuovo calvario, con un nuovo Signore, dei nuovi apostoli e dei nuovi abitanti di Gerusalemme. Il film è sospeso fra una comicità paesana, una introspezione dei personaggi ed anche una certa religiosità. Il linguaggio tentenna e così anche il filo del film; scene divertenti popolari, come quella delle file sull’unico pianerottolo dove arriva il segnale per il cellulare e altre scene fra il mistico e l’interiore. A volte si confonde Gesù con il regista. Anche lui sta vivendo una passione, addirittura sembra peggiore. Forse il film vuole raccontarci la “passione” nel concludere un film in Italia. Ci sono tutti i mali delle produzioni italiane: registi ed autori privi di idee, abbondanza e prevaricazione di personaggi televisivi, attori inespressivi, pubblico con gusto rovinato.