NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Agora
Anno: 2009
Regista: Alejandro Amenábar;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Spagna;
Data inserimento nel database: 29-04-2010


Ma che comunisti questi cristiani! Nell’anno 391 dopo Cristo trovano finalmente il coraggio di ribellarsi. Non č una rivoluzione religiosa, ma una vera eroica lotta di classe. Da una parte i pagani, residuo del vecchio Impero, veri propri capitalisti, fortemente conservatori e sfruttatori degli schiavi. Al loro fianco la classe borghese e mercantile degli ebrei. Ultimi derelitti della societŕ i cristiani: costituiti principalmente dagli schiavi dei pagani. Amenábar ci accompagna in una rivolta sociale ed ovviamente culturale dell’epoca. La storia ci porta ad Alessandria d’Egitto, all’interno della famosa biblioteca. Dentro quelle mura c’č un mondo vecchio, conservatore, antico. I pagani pensano di vivere ancora come secoli prima e non si rendono conto dei cambiamenti del mondo al di fuori. Gli schiavi, aiutati dalla predicazione dei primi ‘’sacerdoti’’ hanno imparato a difendersi e a prendere coraggio. Il filo centrale della storia č tenuto da Hypatia, scienziata e filosofa. Sarŕ proprio lei ad urlare: “Io credo nella filosofia” per difendere la propria indipendenza. Ascoltando questa frase mi č ritornato in mente il mio pellegrinaggio al cimitero di Highgate, vicino Londra, dove č sepolto Carletto Marx e alla frase incisa nella sua tomba: “The philosophers have only interpreted the world in various ways. The point, however, is to change it.” Hypatia č una conservatrice del tempo: sfoggia un sapere notevole ma non esita a sfruttare gli schiavi per il proprio benessere. Il problema di Hypatia non č la filosofia. Sinteticamente: essa ha un disagio psicologico molto forte, probabilmente parte dal suo rapporto con suo padre, uomo colto ed importante. Vuole a tutti i costi dimostrare di essere alla sua altezza. Diventa quindi una isterica zitella, soprattutto frigida. Ma cosa pensava quando nuda usciva dal bagno e due giovani aitanti schiavi si avvicinavano per asciugarla? Ovviamente pensava a dimostrare: la terra gira intorno al sole. E’ qui Amenábar sbanda. Cerca di storicizzare il periodo. Il regista č un ‘’pagano’’, analizza i fatti di 1600 anni fa con gli occhi di oggi. Ci dice di stupirci per la violenza dell’epoca. Vuol fare apparire stupide le persone del tempo perché ritengono valida la teoria tolemaica. E’ facile nel 2010 rendersi conto la sua infondatezza, č la mancanza di umiltŕ e di avere un antipatico sentimento di superioritŕ. Ma se Amenábar fosse vissuto all’epoca che teoria avrebbe creduto valida? E fra duemila anni, le persone future che potrebbero pensare delle nostre teorie? Siamo anche noi dei barbari oppure siamo uomini del nostro tempo? La nostra speranza č in un loro giudizio benevolo, il contrario di quello di Amenábar: giudichino i tempi di oggi con i nostri occhi. La sceneggiatura scricchiola quando a tutti i costi si vuole Hypatia dimostrare ‘’ante litteram’’ la teoria copernicana. Il soggetto si appesantisce, slitta ed il ritmo si ferma. La cinepresa continua invece a correre. La troviamo in tutte le posizioni, scorrazza veloce e quando non riesce ecco sopraggiungere in aiuto il computer. Dall’alto, tanti cristiani corrono e si trasformano in tante piccole formichine. Degli attori si puň dire poco. Quando il film č lavorato soprattutto in postproduzione e l’attivitŕ del computer č elevata gli attori appaiono incerti, sfumati. Inutili? La storia ci ricorda: la biblioteca di Alessandria fu distrutta nel 642 dopo Cristo dai musulmani. Quando il racconto di questo avvenimento? Oppure il coraggio dei regista č diminuito radicalmente da quando Theo Van Gogh č stato ucciso?