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Tetsuo The Bullet Man
Anno: 2009
Regista: Shinya Tsukamoto;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Giappone;
Data inserimento nel database: 06-09-2009


Il vento divino giapponese, il Kamikaze, vento che salvò per due volte i giapponesi da una invasione sicura dei mongoli.

Il Kamikaze doveva anche essere l’arma che doveva aiutare i giapponesi nella seconda guerra mondiale a fermare l’invasione degli americani. In questo caso sarà un fallimento, ma i giapponesi riuscirono a costruire un uomo che si trasforma in arma.

Il collegamento, la fusione del pilota e del suo aereo sono la disciplina a cui si formavano i ‘’volontari’’ a lanciarsi contro le navi americane.

Questo kamikaze ritorna nel film di Shinya Tsukamoto, the bullet man è un uomo che si trasforma, non solo spiritualmente ma anche fisicamente in arma.

Anthony è un americano che si sposa una ragazza giapponese e vive a Tokyo.

Suo padre era un ricercatore scientifico.

I suoi esperimenti erano basati sulla creazione di androidi partendo dal dna di un uomo.

Per poter trovare i fondi dall’esercito fu costretto a creare questi uomini/armi.

Segretamente nasconde la morte della moglie di tumore per creare un androide di lei ed avere un figlio. Nasce Anthony che è a sua volta metà uomo e metà androide che si trasforma quando ha un sentimento di rabbia.

E qui nasce la storia. Un racconto di una ossessione, finta o reale che sia non è importante.

Una ossessione dentro la nostra testa che ci porta come un video clip, come in un video giochi dentro una visione da incubo del mondo e del nostro futuro.

Il film è 80 minuti di sperimentazione visiva, di installazione elettronica con musica che ci martella in testa. Sembra che non ci faccia pensare invece abbiamo sempre lì questo nuovo mondo.

Siamo di fronte ad un manga, ad un uomo che si trasforma in macchina da guerra, con un ritmo che deriva dalla sua stessa ossessione.

E’ un incubo.

Viviamo un incubo.

Un orrore del futuro dove si potrebbe anche procreare fra un uomo ed un androide. Dobbiamo aggiornare di un grado le ‘’perversioni’’ umane ed aggiungere anche quella del sesso fra un uomo e macchina. Si commette un peccato anche in questo caso?

Non lo sappiamo, sarà molto difficile comprendere sia la ragione che la spiritualità nel mondo che ci viene descritto da Tsukamoto, per ora ci basta osservare il suo grande sforzo di farci entrare dentro una macchina il resto non ci serve ora.