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Le retourn a la raison
Anno: 1923
Regista: Man Ray;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 27-09-2005


La grande guerra

Le retourn a la raison. Man Ray. 1923. FRANCIA.

Attori:

Durata: 2’

 

 

Legato alla corrente Dada ed a quella dei Surrealisti, il fotografo americano Man Ray fa un’incursione nel cinema con questo short di brevissima durata. Utilizzando le basi della scrittura automatica, egli mette insieme punes, giostre che girano, ombre, pezzi di carta ed il corpo di una donna, ricreando un linguaggio carico d’espressività, ma privo d’immediato riconoscimento, ermetico, costituito di un montaggio ejsensteniano serrato e capace d’essere dissonante ma armonico al tempo stesso. Da un punto di vista tecnico, il suo contributo è consistito principalmente nel liberare il rapporto con la pellicola, indirizzandolo su luoghi ancora coperti da tabù tecnici: egli, infatti, al contrario di come si lavorava all’epoca, pone la luce a metà strada tra il soggetto e la pellicola (aveva inventato il rayografo, una macchina non tradizionale d’impressione delle pellicola) alterando poi la pellicola stessa illuminandola direttamente ed applicando oggetti ad essa (ottenendo così i bianchi sparati per esempio). Il suo principale elemento quindi è tutto qui, nel cambiamento del rapporto con l’oggetto pellicola e con lo schema narrativo tradizionale, in quello che come dice il titolo, sarebbe un più giusto ritorno alla ragione (sforzo razionale di andare sempre oltre). La pellicola fu proiettata la prima volta durante una delle serate dadaiste organizzate a Parigi nei primi anni Venti, Le coeur à barbe, era il nome di quella organizzata in tale occasione. 

 

 

Bucci Mario

        [email protected]