La
casa. Sam Raimi. 1983. USA.
Attori: Bruce
Campbell, Sarah Berry, Ellen Sandweiss, Betsy Baker, Hal Delrich
Durata: 85’
Titolo
originale: The evil dead
Cinque ragazzi vanno in vacanza
in una casa affittata in un bosco. A cena la botola che da verso la cantina si
apre da sola ed i due maschi, Scott e Ashley, vi trovano un libro, un
registratore ed un pugnale. Ascoltando il nastro scoprono che il vecchio
proprietario della casa con quel libro, il Libro dei Morti, fatto di pelle
umana e scritto in sumero con il sangue, è in grado di portare in vita appunto
i morti. Cheryl, la sorella di Ashley, è molto spaventata ed uscendo nel bosco è
aggredita da rami e radici e violentata. Riuscendo a sfuggire, torna in casa
chiedendo di essere accompagnata in città. Se ne incarica Ashley, ma
inutilmente perché il ponte vecchio che permette l’accesso alla strada
principale è crollato. Tornati a casa, poco dopo, in Cheryl si mostra la
presenza di un demonio che aggredisce Linda, la ragazza di Ashley, ma che poi
viene buttata nella cantina e lì rinchiusa da Scott. Shelly, la ragazza di
questo, è posseduta poco dopo e i due maschi, aggrediti entrambi, sono
costretti ad ucciderla ed a farla a pezzi. Seppelliscono i suoi resti e Scott
decide di andar via lasciando Ashley da solo con Linda, anche lei posseduta da
un demonio. Scott ritorna mezzo sfregiato perché aggredito da rami ed entità
oscure del bosco. Scott muore sul divano e Ashley è costretto ad uccidere
Linda, che però non riesce a fare a pezzi, ma la sotterra intera. La donna
posseduta resuscita dalla tomba e Ashley la decapita con una vanga. Tornato in
casa si accorge che Cheryl posseduta è riuscita ad uscire dallo scantinato così
Ashley si ritrova ad aver a che fare sia con lei che con Scott, posseduto anche
lui. Mentre sta per soccombere intuisce dell’importanza del libro sumero e
gettandolo nel fuoco uccide entrambi i suoi ex amici. È tornata la luce e Ashley
può uscire nel bosco. L’ultimo demone rimasto lo coglie di sorpresa.
Gran successo di pubblico ed
inizio di un filone, quello delle case infestate, tra i più prolifici nel
genere horror. Il film funziona, soprattutto perché l’esordiente regista,
cosciente di tutti i passi fatti in avanti nel genere horror e slasher,
utilizza i trucchi migliori per tenere il pubblico incollato alla sedia. Non si
tratta solo di un’orgia di sangue e rantoli demoniaci, anche se è una delle
componenti più grosse del successo di questa pellicola, ma anche di riuscire a
dare presenza ad un soggetto, quello demoniaco appunto, che diventa elemento in
più del racconto. Il film, infatti, inizia proprio con la soggettiva del
demonio, con la m.d.p. che corre nel bosco, e che nel finale ripete lo stesso
gesto, fino a possedere Ashley. In più il film, tirato sin dall’inizio, è un
crescendo truculento privo di concetti intellettuali di fondo ma efficace negli
effetti speciali, seppur artigianali, trasformandola in pura pellicola di
consumo, comunque non male anzi, soddisfacente, perché ben girata (quando
scompare la ragazza di Scott, il regista lo fa cercare attraverso diverse porte
e tende, tirando la tensione, fino a farlo aggredire in soggettiva, senza
mostrare quindi l’oggetto dello spavento, ma provocandolo con un solo braccio
che prende per la gola Scott). Certo, non sono tutti elementi originali quelli
del film, ma lo è la loro composizione: quando Scott entra in casa vi sono una
serie d’oggetti ed ossa appese che alludono all’interno della casa de Non aprite quella porta (1974) di Tobe
Hooper, la soggettiva del demone che spia dalla finestra ricorda quella di
Michael Myers in Halloween: la notte
delle streghe (1978) di John Carpenter, dal quale riprende anche l’uso del
vuoto per creare tensione, sovraccaricando l’esterno della casa di nebbia come
in Fog (1980), senza contare infine
gli infiniti rimandi ai più riusciti zombie di George A. Romero ai quali i suoi
possessi sono più vicini (sebbene dichiaratamente spoliticizzati), e che
contravvengono quasi tutte le regole introdotte nel genere da L’esorcista (1973) di William Friedkin
(che cioè basti chiudere la porta in faccia al demonio per non farlo entrare). Rimane
una pellicola storica per il gore,
che ha fascino tuttora. Lo stesso regista girò il primo sequel, La casa
2 (1987) ed un omaggio con l’ultimo episodio della sua personale trilogia, L’armata delle tenebre (1993). Tornando al primo episodio, nel film è assistente
al montaggio il futuro regista (assieme al fratello Nathan) Joel Coen.
Bucci Mario
[email protected]