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Uscita dalle officine Lumière - Sortie des ouvries de l'usine Lumière
Anno: 1895
Regista: Louis Lumière;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 27-09-2005


La grande guerra

Uscita dalle officine Lumière. Louis Lumière. 1895. FRANCIA.

Attori: .

Durata: 1’

Titolo originale: Sortie des ouvries de l'usine Lumière

 

Lione. Vicolo Saint Victor n° 25, sede della società Lumière, specializzata in lastre e carta fotografica. La macchina da presa è fissa su un portone che si apre e dal quale escono operai diretti alle proprie abitazioni. Uomini, donne, cani, biciclette, cavalli e poi una carrozza lussuosa che trasporta Antoine Lumière e suo figlio Auguste. È l’alba del cinema, è il primo atto ufficiale che ne testimonia la sua nascita: un documentario freddo e  necessario che permise alla famiglia Lumière di constatare gli sforzi fatti durante gli anni precendenti per inventare il cinematografo. Grazie infatti a questa singolare ripresa, proiettata poi privatamente a Parigi, il 22 marzo 1895, davanti ai rappresentanti della Société d’Encouragement  pour l’industrie Nationale, i depositari del brevetto ottenere che fossero finanziate ben 20 riproduzioni della stessa macchina. Esso rappresenta il primo modello di cinema, inteso come rappresentazione del reale senza alcune manipolazione narrativa. Illuminò tutti i futuri documentaristi. Fu una delle pellicole proposte alla prima proiezione pubblica nel 1895 dentro il privè del Grand Cafè a Parigi. L’importanza di questa pellicola non è solo nel suo rapporto con la storia del cinema, ma nel principio di spettacolarizzazione  che arriva alle fabbriche, passando per treni (L'arrivé e d'un train à la Gare de la Ciotat girato nello stesso anno) e sviluppi economici e sociali del nuovo secolo. Con il suo documentarismo sperimentale (in questo caso inteso nel vero senso di sperimentazione della macchina da presa) il film contribuì a dividere sin dalle sue origini la produzione cinematografica in due distinti tronconi, quella realista e quella di fantasia, rappresentata quest’ultima principalmente da Georges Méliès, il mago degli effetti speciali. De L’uscita dalle officine Lumiére son arrivati ai giorni nostri solo due fotogrammi, ma esistono altre versioni dello stesso tipo di ripresa, ambientate in altri periodi dell’anno, a dimostrazione di una teoria che vorrebbe questo lavoro, decantato dai movimenti documentaristi, come invece il risultato di un’ampia messa in scena e non più come il reale impresso su pellicola.  

 

 

Bucci Mario

        [email protected]