Palle al balzo - Dodgeball. Rawson Marshall Thurber. 2004. USA.
Attori: Ben
Stiller, Vince Vaughn, Christine Taylor, Rip Torn, Justine Long, Jason Bateman .
Durata: 92’
Titolo
originale: Dodgeball: a true underdogs story
Peter La Fleur gestisce una piccola
palestra per un pubblico sfigato. Un giorno viene al corrente che ha solo un
mese di tempo per racimolare 50.000$ per pagare i debiti in cui versa la sua
attività e che se non sarà in grado di farlo la palestra verrà inglobata nella
catena del fitness gestita dal suo acerrimo rivale White Goodman. Con l’aiuto
della sua sgangherata combriccola di frequentatori, Peter accetta di iscriversi
al torneo di Dodgeball, un assurdo sport a squadre il cui obiettivo è di
eliminare gli avversari a colpi di palla, e che ha in premio proprio 50.000$.
Grazie alle memorabili imprese della sua squadra, tra amori che fioriscono e
caratteri forti che emergono, sarà in grado sia di battere la temuta squadra di
White, che di acquistarne le quote di maggioranza grazie ad un investimento
fatto proprio sulla finale del torneo.
Commedia classica, a metà strada
tra quella adolescenziale alla Voglia di
vincere (1985) di Rod Daniel e quella un po’ più matura, caratterizzata cioè
da una nemmeno troppo sottile critica alle multinazionali, Palle al balzo esce in sala trainato soprattutto dall’effetto Ben
Stiller, vero mattatore della commedia pseudodemenziale di questi ultimi anni. All’esordio
dietro la macchina da presa, il regista infatti si affida molto alle capacità
comiche di un attore navigato e di sicuro incasso, capace di proporre ancora
una volta un personaggio antipatico e stupido, senza scadere nella ripetitività
di un modello o di alcuni caratteri già troppo utilizzati. Di fronte a lui un
non comico che riesce a non sfigurare, Vince Vaughn, una scoperta (forse) per
il genere. Battute efficaci e freddure pungenti si alternano a momenti meno esilaranti,
ma comunque divertenti, in un film che non ha molto da dire se non appunto su
quel discorso cui sopra ho brevemente accennato. Il sogno americano in questa
pellicola si realizza ugualmente, infatti, anche se al rovescio (una
multinazionale sconfitta da una realtà locale e diversa) un po’ alla Rocky II (1979) di Sylvester Stallone,
ma con prospettive non troppo pedagogiche (e non che il film di Stallone le
avesse). Un piccolo impegno per una pellicola che solitamente non ne prevede.
Qualcosa di già visto e già sentito c’è ovviamente (come la morale che si è
belli dentro e non fuori), ma da un film come questo non può pretendersi niente
di più che passare una serata con il sorriso stampato sul viso. Divertente,
sottile, a volte scontato e banale, si lascia vedere strappando qualche risata
di gusto. Tre i camei: Lance Armstrong (ciclista) Chuck Norris (attore) e David Hasselhoff.
Bucci Mario
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