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Orwell 1984 - 1984
Anno: 1984
Regista: Michael Radford;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Gran Bretagna;
Data inserimento nel database: 25-04-2005


Orwell 1984

Orwell 1984.  Michael Radford. 1984. G.B.

Attori: Richard Burton, John Hurt, Suzanna Hamilton, Cyril Cusack, Gregor Fisher

Durata: 115’

Titolo originale: 1984

 

 

Londra. Anno 1984. Il governo totalitario dell’Oceania gestisce le vite di operai sfruttati nella correzione della storia, dei fatti e quindi della memoria, e le vite dei prolet, poveri mantenuti in uno stato di povertà assoluta e che compongono lo strato più basso dell’intera struttura sociale. Attraverso il Grande Fratello, l’occhio che spia, un monitor presente in qualsiasi luogo della vita ordinaria, il governo dell’Oceania controlla le menti dei cittadini, diffondendo notizie e recependo reazioni. La delazione è lo strumento con cui la società elimina i potenziali rivoltosi e rivoluzionari. Winston è un dipendente che cancella parole dai giornali e sostituisce le notizie in modo che la gente (soprattutto i prolet, tenuti in costante ignoranza) non riesca ad avere una verità costante. Ma Winston è anche un uomo dotato di una profonda coscienza e che sogna un esteso campo verde, spettacolo che la metropoli distrutta nella quale vive non potrà mai restituirgli. Un giorno Winston, che scrive un diario nascondendosi a lato del Grande Fratello per non farsi vedere, è agganciato da Julia, una ragazza che si dichiara innamorata di lui. I due instaurano una relazione che convince Winston ad affittare una stanza nel settore dei prolet, e che sceglie come nido d’amore con Julia. Per giorni le cose vanno bene, ma accade che alla fine, si tratta tutto di un raggiro messo in opera dal governo perché conscio delle logiche di Winston e Julia. Sottoposto a torture, Winston sarà costretto a fare il delatore con Julia, ad odiare quello che ha fatto con lei, ed ad amare il Grande Fratello.

Una delle versioni più fedeli del romanzo di George Orwell, 1984 appunto, che s’inserisce nel processo produttivo cinematografico pronto a celebrare la coincidenza storica dell’avvenimento, ed al quale partecipò anche una produzione americana con il più grottesco, ma non per questo meno bello, Brazil (1985) di Terry Gilliam. Certo non sono queste le uniche pellicole ispirate o modellate sul racconto di Orwell (la prima trasposizione ufficiale era stata Nel 2000 non sorge il sole (1956) di Michael Anderson, anche questa inglese), ma sono sicuramente le due che più di tutte cercano di rispettarne il linguaggio narrativo. La versione di Michael Radford è molto asciutta, in chiaro stile anglosassone, priva di fronzoli, e con un impianto visivo che si segnala per una scelta più teatrale che cinematografica (rarissimi i movimenti di macchina). Ben fotografato, soffre però la mancanza di qualcosa di non detto, e soprattutto l’approccio scontato alla narrazione. È proprio quest’ultimo il suo difetto principale, perché questa versione del film si rivolge praticamente solo a coloro che hanno letto il romanzo, perché per tutto il resto del pubblico il risultato finale è una superficiale comprensione dei fatti e delle tematiche, nel romanzo molto più profonde (vedasi la teoria delle canzoni cantate dai prolet o il libro di Goldstein, solo per fare alcuni esempi). Bravi gli attori (Richard Burton, come scritto nei titoli di coda, morì poco dopo le riprese), il film ha purtroppo una povertà di suoni (il libro dava l’idea di una civiltà distrutta ma comunque molto più chiassosa e presente) che non aiuta ad entrare nella realtà opprimente di Oceania, ed invece un sottile e funzionale commento musicale al quale ha partecipato anche il duo degli Eurythmic. Nel gesto di rispetto verso il Grande Fratello, si riconosce l’ammiccamento a Pink Floyd - The Wall (1982) di Alan Parker, ed alla figura di Bob Geldof.  Volutamente staccato, forse troppo distante, la versione di Radford non convince.   

 

 

Bucci Mario

        [email protected]