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L’isola degli uomini pesce
Anno: 1978
Regista: Sergio Martino;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 25-04-2005


L'isola degli uomini pesce

L’isola degli uomini pesce. Sergio Martino. 1978. ITALIA.

Attori: Barbara Gregorini, Claudio Cassinelli, Richard Johnson, Joseph Cotten, Beryl Cunningham, Franco Javarone, Roberto Posse, Giuseppe Castellano, Francesco Mazzieri

Durata: 99’

 

 

Una barca di naufraghi, galeotti ed un tenente medico, è trascinata sugli scogli di un’isola da alcune strane entità marine. Si salvano in cinque, ma rimangono in tre, poiché uno è aggredito il giorno dopo da questi strani esseri ed uno cade in una trappola nella foresta. Giunti in un cimitero, i due galeotti ed il tenente trovano una donna a cavallo armata di fucile e seguendola arrivano alla tenuta di Edmond Rackman, il proprietario dell’isola che invita il tenente a cena da loro. Il giorno dopo uno dei due galeotti spia Amanda, questo il nome della donna, mentre sulla riva del mare offre un liquido biancastro a mostri marini umanoidi. L’uomo prova ad aggredirla ma è ucciso da questi esseri. Allarmati per la sua scomparsa, il tenente Claude De Roche e il galeotto Josè chiedono spiegazioni a Rackman, ma vista la sua riluttanza a dare spiegazioni, Josè decide di scappare dall’isola, finendo in una grotta marina, su una barca dove Rackman lo stordisce. Claude nel frattempo è messo in fuga da Amanda che deve intervenire quando è aggredito dagli uomini pesce, ordinando a questi di risparmiarlo. Esausto, Claude è drogato e lasciato solo nella sua stanza ed il mattino tutti negano qualsiasi cosa. Compare il dottor Marvin, biologo infetto da qualche malattia tropicale, e per questo condannato a morirne. Per ottenere l’aiuto di Claude, Rackman decide di svelargli la verità e lo conduce sott’acqua dove gli mostra i resti di Atlantide e gli uomini pesce, discendenti di quella stirpe, che grazie al professor Marvin sono soggiogati a lui tramite una droga e capaci di recuperare tutto l’oro di Atlantide in cambio di questa. In realtà il medico è il padre di Amanda la quale, ben voluta dagli uomini pesce, è tenuta sotto ricatto da Rackman. La verità però è altra: Marvin ha manipolato geneticamente alcuni nativi per trasformarli in uomini pesce al servizio di Rackman per recuperare tutto quell’oro. Nel laboratorio del professore infatti, Amanda e Claude trovano Josè trasformato in pesce e lo uccidono, svelando al professore i veri piani di Rackman il quale, presente, uccide il professore, ingabbia Claude e scappa portando via Amanda, dopo aver sparato a Shakira, maga voodoo innamorata di lui, ma respinta. Rackman non riesce però a scappare perché bloccato dagli uomini pesce e Shakira, prima di morire, riesce a liberare Claude che porta Amanda in salvo. Trovata un’altra barca, i due cercano di fuggire a largo prima che il vulcano dell’isola, che ha incominciato ad eruttare, distrugga tutto. Compare Rackman, che prova a fermare la fuga, ma cade in acqua e muore aggredito dagli uomini pesce. Il vulcano distrugge l’isola ed i resti di Atlantide, ma gli uomini pesce riescono a trarre ugualmente in salvo Amanda e Claude che il giorno dopo, a largo su un pezzo di legno, vedono passare un vascello.

Girato in Sardegna come fosse Haiti, il film di Sergio Martino ha notevoli spunti narrativi, purtroppo mischiati tra loro in maniera grossolana, a volte a rischio di contraddizione. In sintesi si potrebbe riassumere che un popolo d’eletti è soggiogato dalla scienza e dalla droga allo scopo di lavorare e produrre per chi li tiene in questa condizione di inferiorità. Nella realtà c’è tanto di più, da uscirne sconvolti e con lo stomaco fin troppo pieno: horror di genere che sconfina nel film d’avventura, le cui basi letterarie si rifanno ai romanzi in stile L’isola del dottor Moreau (praticamente la base ufficiale del film) ed ai miti delle grandi esplorazioni (tesoro sommerso; riti voodoo; amazzoni), il tutto alimentando una serie di riflessioni sull’uso della scienza e sulla sua natura darwiniana, cui il regista sembra comunque non voler rinunciare, facendo diventare il dottor Marvin una vittima di Rackman. Alcuni spunti poi sembrano riferirsi alla realtà sociale contemporanea alla realizzazione del film, dove già si parlava di trapianto d’organi animali su esseri umani, argomento che la pellicola demonizza sin dal titolo, descrivendo questo carattere isolato della scienza. Cultura popolare dunque, per un film che ha davvero pochi spunti visivi e visionari, e che è costruito in forma piramidale (il tenente ed i galeotti; Rackman e il suo mondo), senza alcuna novità nell’impianto narrativo (scontro finale tra i due punti più alti delle piramidi e doppio finale) e con l’ultima scena che rimanda ad un eden nuovo (acquatico) dal quale l’essere umano deve ripartire. Per quanto riguarda le scenografie invece, Massimo Antonello Geleng lavora d’arricchimento, ma senza un vero percorso unitario (si passa dal western all’esotico come se niente fosse) mentre qualche musica di Luciano Michelini sembra azzeccata. Inutile dire che i riferimenti cinematografici più evidenti sono L’isola delle anime perdute (1932) di Erle C. Kenton e Il mostro della laguna nera (1954) di Jack Arnold ed il più recente L’isola del dottor Moreau (1977) di Don Taylor, con Burt Lancaster e Michael York. Forse proprio per questo motivo, sebbene non sia uno dei lavori migliori del regista (è un film estremamente fiacco nel ritmo), la pellicola piacque molto però al regista e produttore Roger Corman il quale la acquistò per il mercato americano, con la sua New World, e fece girare altre scene da inserire nel film prima da Miller Drake (con James Cameron assistente alla regia) e poi da Jim Wynorski, la cui versione uscì con il titolo Screamers [i].

 

 

Bucci Mario

        [email protected]



[i] Marco Giusti. Dizionario dei film italiani Stracult. Sperling & Kupfer