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Il porto delle nebbie - Quai des brumes
Anno: 1938
Regista: Marcel Carné;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 14-04-2005


Il porto delle nebbie

Il porto delle nebbie. Marcel Carné. 1938. FRANCIA.

Attori: Jean Gabin, Michèle Morgan, Michel Simon, Pierre Brasseur, Robert Le Vigan, Aimos

Durata: 90’

Titolo originale : Quai des brumes

 

 

Francia. Le Havre. Porto. Il disertore dell’esercito coloniale Jean è in fuga e si rifugia, seguendo un ubriaco, in un piccolo e sperduto chiosco in riva al mare. È notte e nel chiosco, tra vari personaggi marginali, conosce Nelly, una ragazza che egli scambia per prostituta. Poco dopo una banda di gangster ingaggia una sparatoria con il vecchio proprietario. Sbuca fuori, fingendo di essere stato ferito lì per caso, Zabel, un curioso uomo barbuto dall’aria sospetta. All’alba, andato via anche questo, Jean e Nelly vanno a passeggio e quando la ragazza viene importunata dai tre gangster che la sera prima avevano sparato al chiosco, Jean dà una lezione a Lucien, loro boss. Quando Nelly fa ritorno a casa, dal patrigno Zabel, questo, gelosissimo, la informa di essere al corrente che ha trascorso la giornata con Jean, e quando questo, per coincidenza, entra nel suo negozio per comprare un dono da fare a Nelly, i tre si siedono a tavola per un te. In questa occasione Zabel viene dapprima accusato da Nelly di un omicidio e poi aggredito da Jean dopo che questo ha rifiutato un suo ricatto. La sera Nelly e Jean vanno al luna park dove Jean incontra ancora Lucien e lo schiaffeggia di nuovo, umiliandolo davanti alla sua gang. Jean ha ottenuto nel frattempo i vestiti e i documenti di un pittore suicida ed ha preparato la sua partenza il giorno dopo per il Centro America. Dopo aver trascorso la notte con Nelly, la mattina le dice la verità e s’imbarca. Nelly, tornata a casa, viene aggredita da Zabel, accecato dalla gelosia, ma interviene Jean, intanto fuggito dalla nave prima che questa salpasse. Jean uccide Zabel rompendogli la testa a colpi di mattone. Una volta fuori dal negozio di Nelly, Jean viene ucciso da Lucine, umiliato la sera prima.

Un melodramma dalle forti tinte noir, avvolto nella nebbia, madre di spettri ed angosce che in riva al mare si materializzano ogni volta che cala il sole. Pessimistico film di Marcel Carné che costruisce una perfetta sceneggiatura ad incastro basandosi sul testo originale Le Quai des brumes di Pierre MacOrlan. Personaggi che affondano, vestiti di tristezza e sui quali incombe il destino tragico della vita, la morte, che ti coglie alle spalle con la faccia stupida di un gangster fantoccio, parodia di un modello che al cinema, nel periodo in cui uscì il film di Carnè, già aveva un po’ meno da dire. Un disertore cui la vita sembra incomincia a sorridere, diventa così la vittima predestinata di una cinica scelta del destino. Per la sontuosità del racconto e la particolare ambientazione scelta, tra marginali, perdenti e solitari, il film rientra, secondo la critica cinematografica, nel filone francese del realismo poetico (corrente artistico-letteraria che va dal 1930 al 1945), soprattutto per l’impianto narrativo (il personaggio solitario condannato dagli eventi, ed il destino travestito da dialoghi) e per la realizzazione lirica sullo schermo (fotografia di Eugène Schufftan). Personaggi carichi (Zabel e Nelly su tutti, il primo dichiaratamente ispirato alla figura di Barbablù, la seconda che propone una figura anomala di femme fatale, che subisce), piccole, brevissime digressioni nella commedia, ma sempre tinte di nero o accostate ad un’immediata sconfitta, rendono il film godibile, ed un po’ sopra le righe. Il regista Carné con questa pellicola consolidò il suo sodalizio con lo sceneggiatore Jacques Prévert, iniziato nel precedente La strana avventura del dr. Molineaux (1937). Negli occhi, il carrello all’indietro che passa tra Michele Morgan e Pierre Brasseur, con in campo Gabin che avanza frontale. Il film ottenne un premio alla mostra di Venezia del 1938 (una medaglia di segnalazione per il regista), ma fu possibile vederlo nelle sale italiane nella versione integrale solo nel 1959 [i].

 

 

Bucci Mario

[email protected]



[i] Paolo Mereghetti. Dizionario dei film 2000. Baldini & Castoldi