Spider
baby. Jack Hill. 1964. USA.
Attori: Lon
Chaney Jr, Carol Ohmart, Quinn K. Redeker, Beverly Washburn, Jill Banner.
Durata: 85’
Titolo originale: Spider
baby, or the maddest story ever told
aka The liver eaters aka Cannibal Orgy
America del nord. Un uomo seduto
su una poltrona racconta della sindrome di Marrye, una sindrome che colpisce i bambini
all’età di dieci anni con una forte regressione mentale che con il passare
degli anni può condurli ad atteggiamenti violenti e cannibaleschi. Lui è Peter
Howl, e spiega quanto ha visto dieci anni prima. Flashback. Un postino,
introducendosi nella villa dei Marrye, rimane incastrato in una finestra e
ucciso a colpi di coltello dalla piccola Virginia. A scoprire il cadavere è
Bruno, il maggiordomo di famiglia, appena rientrato in casa con Ralph, il
cugino demente di Virginia ed Elizabeth, l’altra sorella. Il postino era venuto
per consegnare una lettera nella quale si annunciava che un avvocato sarebbe
arrivato proprio quel giorno con due zii che avrebbero ereditato la casa perché
unici eredi rimasti del padre delle ragazze. Il corpo del postino è fatto
sparire nel sottoscala dove è tenuto il pericoloso zio Nedjett. All’appuntamento
si presentano gli zii Peter ed Emily, più tardi raggiunti dall’avvocato
Schlocker e la sua segretaria Ann Morse. Per risolvere le questioni legali,
decidono di fermarsi a dormire e dopo una cena decisamente difficile, nella
quale è servito anche un gatto morto, Ann si fa accompagnare da Peter a trovare
un posto in città dove dormire mentre Emily si barrica in una stanza della casa
e l’avvocato si aggira con una lampada per le stanze cercando di capire
qualcosa di più della famiglia. Purtroppo per lui finisce nel sottoscala dove è
poi raggiunto da Virginia ed Elizabeth che lo uccidono. Bruno, convinto che le
cose possano peggiorare, decide di allontanarsi per andare a prendere qualcosa
che metterà tutto a posto. Ralph intanto, cerca di calarsi dalla finestra per
spiare Emily la quale, accortasi della sua presenza, scappa dalla stanza scoprendo
le due fanciulle occultare il cadavere dell’avvocato. La donna cerca di fuggire
dalla casa, ma in giardino è raggiunta proprio da Ralph. Nel frattempo fanno
ritorno Peter ed Ann che non hanno trovato posto in città. I due vengono divisi
e mentre Peter concede a Virginia di giocare al ragno e l’insetto, Ann viene
sequestrata e portata nel sottoscala dove i tre ragazzi provano a tagliarle una
gamba. Fa il suo ritorno Emily la quale cerca di aggredire Ralph, ma cade fra
le mani di Nedjett e di altre due mostruose zie segregate nel sottoscala. Peter
riesce a liberarsi della ragnatela che Virginia gli ha legato attorno e, all’arrivo
di Bruno, riesce a fuggire con Ann. Bruno ha portato della dinamite con la
quale fa saltare in aria la casa. Foward. Peter chiude il suo racconto dicendo
di essersi sposato con Ann e di aver avuto una bambina la quale, una volta
fuori di casa, rimane affascinata da un ragno.
Storia singolare portata sullo
schermo da un regista atipico e poco conosciuto, uscito dalla factory di Roger
Corman. Tra il grottesco ed il surreale, molto simile alla messa in scena della
più famosa famiglia Addams, il viaggio in questa folle famiglia ha contorni
macabri e morbosi, davvero originali per l’epoca. Velata di un sottile humour
di difficile gusto, Spider baby è una
delle prime pellicole che accenna al cannibalismo (solo nelle didascalie però,
senza un effetto scenico vero) che serve allo spettatore invece un particolare
doppio rapporto con la carne, sesso\cibo (il corpo di Emily prima oggetto degli
sguardi di Ralph e poi violentata dallo stesso, ma anche il gioco morboso tra
Peter e Virginia che per alcuni versi sembra accennare a Lolita (1962) di Stanley Kubrick). Il film ripete ovviamente una
serie di clichè del genere horror che presto, con l’avvento del new horror saranno sorpassati come
l’ambientazione assolutamente isolata e contadina, l’effetto scenico degli
animali impagliati, il finale aperto. Il regista, oltre a costruire
pregevolmente alcuni momenti di tensione (ben riusciti quasi tutti gli agguati,
soprattutto il primo, che coinvolge il postino) ed altri capovolgimenti
narrativi (il gioco del ragno e poi l’attacco dei ragni veri) mostra una
notevole capacità di caratterizzazione dei personaggi (per esempio la doppia
natura di Virginia, aggressiva e dolce, che prima uccide e poi si rivede che
gioca con la corda) e di gestione degli attori, lavorando con un Lon Chaney Jr.
in piena fase alcolica della sua carriera [i]. Ancora
più impegnativo per Jack Hill fu portare a termine un vero lavoro low cost, in soli dodici giorni di
riprese. A causa di un processo fallimentare che coinvolse la casa di
distribuzione cui era stato affidato il film, uscì nelle sale solo nel 1968.
Bucci Mario
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