Regalo
di Natale. Pupi Avati. 1986. ITALIA.
Attori: Carlo Delle
Piane, Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Gianni Cavina, George Eastman, Giovanna Piaz.
Durata: 101’
Bologna. Vigilia di Natale. Un
uomo, Antonio Santelia, cena in un ristorante,
lasciandosi distrarre dalla presenza di una donna. Franco, proprietario di un
cinema a Milano, esce di casa dopo aver fatto l’amore
con la sua donna. Ugo, venditore televisivo, festeggia il Natale registrando la
trasmissione e lasciando a casa la famiglia. Tutti si ritrovano a casa di
un’amica di Stefano, un altro contattato per la serata, ed alla quale si
aggiunge Lele. A parte Santelia, sono tutti e quattro
amici d’infanzia e tutti e cinque sono in quella casa per giocare una partita a
poker. Sul tavolo verde calano i ricordi degli uomini, le loro preoccupazioni e
paure, i rimorsi di qualcosa che non si è ancora assopito. Sebbene
infine, l’idea era sembrata quella di spennare l’industriale Santelia, alla fine si è trattato di un raggiro nei
confronti di Franco, che perde tutto, compreso il cinema.
Una delle
pellicole migliori di Pupi Avanti, che esce con questo film definitivamente dal
cinema di genere per entrare in un cinema di maggiori contenuti ed impegno.
Il regalo di Natale altro non è che una perfetta metafora dell’amaro
impacchettato come fosse un dolce, servito sul tavolo
verde, dove gli amici non dovrebbero mai sedersi. E questi quattro amici, sono
quattro persone in declino, strozzate da una condizione triste, economicamente
in bilico, che li porta a massacrarsi l’un l’altro. È il canto del cigno dell’atteggiamento
borghese, fatto di apparenze (la lussuosa villa;
l’imprenditore truffatore) e soprattutto di grossi bluff. L’amicizia
secondo Avati è qualcosa che con l’età
diminuisce, si spegne, ti si rivolta contro. Nessun perdono,
al massimo una possibilità, quella di non vedere l’ultima mano che umilia chi
già sta perdendo. Ma anche questa possibilità in fondo, altro non è che
una trappola tesa al più debole, colui che passa per
il più forte. Dosaggio della tensione (si tratta in fondo di
una partita a poker) calibrato e costruito in crescendo, distillato in momenti
topici, e accresciuto da flashback e parallelismi che aumentano lo spessore dei
protagonisti e arricchiscono la storia. Personaggi
perfetti e attori contenuti, mai sopra le righe (Coppa Volpi per il miglior
attore al superbo Carlo Delle Piane) avvolti dalle leggere musiche di Ritz Ortolani. Una notte tra amici che si
trasforma in un nido di serpi, un incubo fratricida che non si risparmia
nemmeno a Natale. È una delle prime apparizioni
di Abatantuono fuori anche lui dalla cerchia di film
minori. Giovanni Bruzzi ha fatto da consulente per i
ciak che riguardavano le giocate [i].
Bucci Mario
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