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Regalo di natale
Anno: 1986
Regista: Pupi Avati;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 02-12-2004


La grande guerra

Regalo di Natale. Pupi Avati. 1986. ITALIA.

Attori: Carlo Delle Piane, Diego Abatantuono, Alessandro Haber, Gianni Cavina, George Eastman, Giovanna Piaz.

Durata: 101’

 

 

Bologna. Vigilia di Natale. Un uomo, Antonio Santelia, cena in un ristorante, lasciandosi distrarre dalla presenza di una donna. Franco, proprietario di un cinema a Milano, esce di casa dopo aver fatto l’amore con la sua donna. Ugo, venditore televisivo, festeggia il Natale registrando la trasmissione e lasciando a casa la famiglia. Tutti si ritrovano a casa di un’amica di Stefano, un altro contattato per la serata, ed alla quale si aggiunge Lele. A parte Santelia, sono tutti e quattro amici d’infanzia e tutti e cinque sono in quella casa per giocare una partita a poker. Sul tavolo verde calano i ricordi degli uomini, le loro preoccupazioni e paure, i rimorsi di qualcosa che non si è ancora assopito. Sebbene infine, l’idea era sembrata quella di spennare l’industriale Santelia, alla fine si è trattato di un raggiro nei confronti di Franco, che perde tutto, compreso il cinema.

Una delle pellicole migliori di Pupi Avanti, che esce con questo film definitivamente dal cinema di genere per entrare in un cinema di maggiori contenuti ed impegno. Il regalo di Natale altro non è che una perfetta metafora dell’amaro impacchettato come fosse un dolce, servito sul tavolo verde, dove gli amici non dovrebbero mai sedersi. E questi quattro amici, sono quattro persone in declino, strozzate da una condizione triste, economicamente in bilico, che li porta a massacrarsi l’un l’altro.  È il canto del cigno dell’atteggiamento borghese, fatto di apparenze (la lussuosa villa; l’imprenditore truffatore) e soprattutto di grossi bluff. L’amicizia secondo Avati è qualcosa che con l’età diminuisce, si spegne, ti si rivolta contro. Nessun perdono, al massimo una possibilità, quella di non vedere l’ultima mano che umilia chi già sta perdendo. Ma anche questa possibilità in fondo, altro non è che una trappola tesa al più debole, colui che passa per il più forte. Dosaggio della tensione (si tratta in fondo di una partita a poker) calibrato e costruito in crescendo, distillato in momenti topici, e accresciuto da flashback e parallelismi che aumentano lo spessore dei protagonisti e arricchiscono la storia. Personaggi perfetti e attori contenuti, mai sopra le righe (Coppa Volpi per il miglior attore al superbo Carlo Delle Piane) avvolti dalle leggere musiche di Ritz Ortolani. Una notte tra amici che si trasforma in un nido di serpi, un incubo fratricida che non si risparmia nemmeno a Natale. È una delle prime apparizioni di Abatantuono fuori anche lui dalla cerchia di film minori. Giovanni Bruzzi ha fatto da consulente per i ciak che riguardavano le giocate [i].

 

 

Bucci Mario

[email protected]



[i] Paolo Mereghetti. Dzionario dei film 2000. Baldini & Castoldi