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Two thousand maniacs!
Anno: 1964
Regista: Herschell Gordon Lewis;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 30-11-2004


La grande guerra

Two thousand maniacs!. Herschell Gordon Lewis. 1964. USA.

Attori: Long Chaney Jr, Carol Ohmart, Quinn K. Redeker, Beverly Washburn, Jill Banner, Sid Haig.

Durata: 87’

 

 

Sud egli Stati Uniti. Due uomini nascondono la segnaletica stradale e creano una deviazione verso il loro paese: Pleasant Valley Central. Due auto, una con due coppie ed una con a bordo Terry Adams e Tom White, sono costrette a passare proprio dal paese a causa della finta deviazione. In città la popolazione, composta da 2000 persone, è in festa perché è in programma il centenario del paese. I sei ragazzi, tutti del nord d’America, sono accolti con grande gioia e gli viene concesso ogni sorta di comfort. In realtà si tratta di una farsa perché la popolazione, guidata dal sindaco Buckman, li ha presi in ostaggio per massacrarli in nome di una vendetta lunga cento anni. Solo Terry e Tom, una volta scoperta la verità, che cioè gli abitanti di Pleasant Valley Central hanno organizzato tutto per vendicare il massacro della loro popolazione avvenuto per mano delle truppe nordiste alla fine della guerra di Secessione, riescono a fuggire ed a chiamare la polizia. Giunti sul luogo, scoprono che il paese non esiste da oltre cento anni, raso al suolo proprio dalle truppe nordiste.

“Vi faremo veder quanto è ospitale il sud” grida un uomo di Pleasant Valley Central prima che quattro vittime vengano massacrate come fossero attrazioni da baraccone, dando vita così ad un altro film scomodo del regista Herschell Gordon Lewis, attratto dal tema delle differenze ma abbastanza superficiale nel come trattarle. Affascinante per la scelta dell’ambientazione, tutto, infatti, si svolge nella provincia americana agricola e meridionale, il film esalta la differenza tra due modelli, quello yankee e quello sudista, salvandone uno (quello nordista) e trasformando l’altro, come già era accaduto in altre pellicole, in qualcosa di spregevole e comunque destinato a sparire (è, infatti, una città fantasma in realtà). Vista in maniera diversa, si potrebbe parlare di pensiero della vendetta che si estingue, ma del quale esiste traccia ancora nel sud del paese… Rimane però il fatto che Two thousand maniacs! è uno splatter movie fine a se stesso, senza veri contenuti, e comunque efficace per l’epoca e capostipite nello spargimento di sangue tout court. Il finale alleviò la coscienza di qualche spettatore sadico e razzista, ma non sconvolse le idee di chi dopo H. G. Lewis mise mano allo stesso modello raggiungendo livelli superiori, come il regista Tobe Hooper che esordi dietro la m.d.p. con il film Non aprite quella porta (1974), forte debitore dei duemila maniaci. Sfiorando le impressioni tecniche, la pellicola sembra girata con linguaggio cinematografico atrofizzato ed attori da vero B movie. Un cult del genere, ma non un bel film. Per la seconda volta di seguito, con Blood feast (1963) prima di questo, il regista usa portare sullo schermo il tema del cannibalismo, simbolo di una cultura, quella americana, destinata a cibarsi di se stessa.

 

 

Bucci Mario

[email protected]