Two thousand maniacs!. Herschell Gordon Lewis. 1964. USA.
Attori: Long
Chaney Jr, Carol Ohmart, Quinn K. Redeker, Beverly Washburn, Jill Banner, Sid
Haig.
Durata: 87’
Sud egli Stati Uniti. Due uomini
nascondono la segnaletica stradale e creano una deviazione verso il loro paese:
Pleasant Valley Central. Due auto, una con due coppie ed una con a bordo Terry
Adams e Tom White, sono costrette a passare proprio dal paese a causa della
finta deviazione. In città la popolazione, composta da 2000 persone, è in festa
perché è in programma il centenario del paese. I sei ragazzi, tutti del nord
d’America, sono accolti con grande gioia e gli viene concesso ogni sorta di
comfort. In realtà si tratta di una farsa perché la popolazione, guidata dal
sindaco Buckman, li ha presi in ostaggio per massacrarli in nome di una
vendetta lunga cento anni. Solo Terry e Tom, una volta scoperta la verità, che
cioè gli abitanti di Pleasant Valley Central hanno organizzato tutto per
vendicare il massacro della loro popolazione avvenuto per mano delle truppe
nordiste alla fine della guerra di Secessione, riescono a fuggire ed a chiamare
la polizia. Giunti sul luogo, scoprono che il paese non esiste da oltre cento
anni, raso al suolo proprio dalle truppe nordiste.
“Vi faremo veder quanto è ospitale il sud” grida un uomo di
Pleasant Valley Central prima che quattro vittime vengano massacrate come
fossero attrazioni da baraccone, dando vita così ad un altro film scomodo del
regista Herschell Gordon Lewis,
attratto dal tema delle differenze ma abbastanza superficiale nel come
trattarle. Affascinante per la scelta dell’ambientazione, tutto, infatti, si
svolge nella provincia americana agricola e meridionale, il film esalta la
differenza tra due modelli, quello yankee e quello sudista, salvandone uno
(quello nordista) e trasformando l’altro, come già era accaduto in altre
pellicole, in qualcosa di spregevole e comunque destinato a sparire (è,
infatti, una città fantasma in realtà). Vista in maniera diversa, si potrebbe
parlare di pensiero della vendetta che si estingue, ma del quale esiste traccia
ancora nel sud del paese… Rimane però il fatto che Two thousand maniacs! è
uno splatter movie fine a se stesso, senza veri contenuti, e comunque efficace per
l’epoca e capostipite nello spargimento di sangue tout court. Il finale alleviò
la coscienza di qualche spettatore sadico e razzista, ma non sconvolse le idee
di chi dopo H. G. Lewis mise mano allo stesso modello raggiungendo livelli
superiori, come il regista Tobe Hooper che esordi dietro la m.d.p. con il film Non
aprite quella porta (1974), forte debitore dei duemila maniaci. Sfiorando
le impressioni tecniche, la pellicola sembra girata con linguaggio
cinematografico atrofizzato ed attori da vero B movie. Un cult del genere, ma
non un bel film. Per la seconda volta di seguito, con Blood feast
(1963) prima di questo, il regista usa portare sullo schermo il tema del
cannibalismo, simbolo di una cultura, quella americana, destinata a cibarsi di
se stessa.
Bucci Mario
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