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America 1929, Sterminateli senza pietà - Boxcar Bertha
Anno: 1972
Regista: Martin Scorsese;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: U.S.A.;
Data inserimento nel database: 12-11-2004


La grande guerra

America 1929 - Sterminateli senza pietà. Martin Scorsese. 1972. USA.

Attori: Barbara Hershey, David Carradine, Bernie Casey, John Carradine

Durata: 97’

Titolo originale: Boxcar Bertha

 

 

Stati Uniti del sud. 1929. La grande Depressione. La bella Bertha Thompson perde il padre in un incidente con un piccolo aereo mentre quello era impegnato a disinfestare un campo coltivabile. Diventa così una vagabonda e perde la sua verginità in un treno con Big Bill Shelly, un lavoratore che si avvicina al sindacato. Lasciata dall’uomo conosce Rake Brown, un ebreo di New York che di professione fa il bar e si mette con lui organizzando piccole truffe. Scoperto l’uomo ad un tavolo da poker, Berta è costretta ad uccidere un avvocato. I due si mettono in fuga e su un vagone ritrovano Bill, ormai sindacalista convinto. Giunti in una grossa città sono scoperti dalla polizia che li arresta tutti tranne Bertha che invece riesce a fuggire. In cella Bill ritrova un vecchio amico di colore e questo diventa il pretesto per lo sceriffo per farlo massacrare dai suoi uomini. Bill reagisce ed alcuni dei detenuti sono massacrati a colpi di fucile. Condannati ai lavori forzati, Bill, Rake ed il ragazzo di colore sono fatti evadere proprio da Bertha. I quattro decidono di rimettersi in marcia prendendo un altro treno che scoprono carico di dollari e che ovviamente ripuliscono. Vanno a vivere in una casa abbandonata ma Bill non sembra portato per questa vita e vorrebbe tornare dai compagni sindacalisti che invece, lette le notizie sui giornali, sono costretti a respingerlo. Deluso, Bill decide allora di continuare a fare il delinquente, facendo in modo però che il sindacato possa guadagnarci, rapinando cioè le poste e facendo aumentare la busta paga dei lavoratori della ferrovia. Una sera ne approfittano anche per rapinare la casa del proprietario della ferrovia, nella quale si sta tenendo una ricca festa con invitati. Il sogno di Bill però non è ancora realizzato, egli vorrebbe difatti distruggere la ferrovia, e decide così di rapire proprietario e chiedere un ricco riscatto. Purtroppo cadono in una trappola nella quale Rake è ucciso. Berta riesce a fuggire ed arriva a Washington dove per sopravvivere è costretta a prostituirsi. Una sera riconosce la musica del ragazzo di colore e da lui si fa portare dove Bill si nasconde dopo essere evaso. Qui però sono raggiunti dagli esecutori che dopo averli massacrati di botte crocifiggono Bill alla parete di un vagone. Il ragazzo di colore vendica Bill uccidendo gli uomini del proprietario della ferrovia a colpi di fucile. Il treno riparte con il corpo di Bill ancora appeso e Berta che lo insegue.      

Seconda pellicola ufficiale del regista italo americano, dopo Chi sta bussando alla mia porta? (1969), e prodotta da Roger Corman (dalla quale factory usciva il regista) che guarda al Clan dei Baker (1970) di Roger Corman e strizza l’occhio a Gangster Story (1967) di Arthur Penn e a La grande rapina al treno (1903) di Edwin S. Porter, ovviamente. Più particolarmente America 1929 è ispirato al romanzo autobiografico, Boxcar Bertha, scritto proprio da Bertha Thompson: la storia di tre hobos (una donna, un sindacalista comunista ed un nero) ed un baro, quattro uomini che arrancano in un sistema economico che non regge più, quattro vite che non riescono a sottrarsi al giogo della delinquenza ed alla deriva sociale. America 1929 è un film quindi che, attraverso il genere gangster, apre lo sguardo ad un più ampio panorama sociale senza mai essere didascalico o manieristico, e affronta il problema della disoccupazione e del ricatto dell’autorità e del lavoro senza mezzi termini. Già in questa pellicola sono presenti i principali caratteri del cinema di Scorsese: personaggi marginali, rapporto tra il danaro ed il gioco d’azzardo, spirale della violenza (la morte di Rake), insufficienza del paese di fronte all’accoglienza (Bertha a Washington), sesso e religione, maccartismo e sindacalismo, differenze culturali (Berta nel locale per uomini di colore). Momenti forti si alternano a brevi giochi umoristici (seduti\in piedi; colloquio tra il sociologo e Bertha) trasportando così lo spettatore man mano sempre più all’interno di un dramma, di una storia triste dall’epilogo macabro. Non ancora maturo nell’intera rappresentazione (alcuni passaggi da una scena all’altra sembrano un po’ slegati) è percepibile però già il gusto visivo del regista accennato da brevi carrelli che avvolgono i personaggi (la cena a casa del proprietario della ferrovia) ed inquadrature plastiche, forse ancora troppo legate al linguaggio visivo cormaniano. Fece scandalo la notizia che David Carradine e Barbara Hershey fecero davvero l’amore durante le riprese [i]. Da questa pellicola potrebbero aver tratto ispirazione i fratelli Cohen per realizzare la commedia Fratello dove sei? (2000).

 

Bucci Mario

        [email protected]



[i] Paolo Mereghetti. Dizionario dei film 2000. Baldini & Castoldi