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Oscenità
Anno: 1973
Regista: Renato Polselli (Ralph Brown);
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 12-11-2004


La grande guerra

Oscenità. Renato Polselli (Ralph Brown). 1973-1979. ITALIA.

Attori: Isarco Ravaioli, Dean Stratford, Mirella Rossi, Brad Euston, Luciano Conti, Franca Grey

Durata: 80’

 

 

Tavola rotonda tra uno pseudo giornalista con aspirazioni sociologiche ed alcuni personaggi (un avvocato, un’attrice, un attore, ed altri) circa il ruolo della donna, del suo corpo, e degli inerenti tabù che l’hanno costretta a vivere una condizione che, nel 1973, anno in cui la pellicola venne realizzata, ancora con difficoltà potevano essere affrontati. Partendo dal concetto di oscenità il regista realizza un porno soft di bassa fattura con aspirazioni altissime e risultati davvero effimeri, ai limiti del ridicolo. Una finta inchiesta che segue le regole del più finto dei documentari, in realtà scorre come un delirante maquillage di episodi assurdi (satanismo sessuale, masturbazioni di ogni sorta, ricostruzione ed abbattimento di tabù religiosi, accoppiamenti di gruppo e con animali, violenze carnali) che non lasciano traccia d’intellettualismo nemmeno nel più volenteroso degli spettatori. Tristemente rieditato in chiave femminista, poiché al primo tentativo di uscita fu bloccato dalla censura, Oscenità passa per un porno psicanalitico, ma in realtà conserva solo il fascino del suo tempo e qualche bella idea, purtroppo assolutamente fuori contesto (il vetro che chiude una ragazza nella vasca da bagno e qualche inquadratura stretta alla Russ Meyer). A tal proposito, avrebbe potuto funzionare meglio se il regista avesse seguito un percorso unico, scegliendo tra la strada esistenziale e psicanalitica cui fa capo la scuola porno di Gerard Damiano o quella godereccia e carnosa di Russ Meyer, i risultati sarebbe stati sicuramente altri e più felici. Sebbene oggi tutto può apparire scontato, immagino che l’effetto si sia verificato anche all’epoca della sua uscita.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]