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Il commissario di ferro
Anno: 1978
Regista: Stelvio Massi;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 12-11-2004


La grande guerra

Il commissario di ferro. Stelvio Massi. 1978. ITALIA.

Attori: Maurizio Merli, Janet Agren, Ettore Manni, Chris Avram, Mariangela Giordano, Dora Calindri

Durata: 85’

 

 

Roma. Una banda di balordi sequestra la figlia di un ricco industriale. Il commissario di ferro Mauro Mariani si occupa di rintracciare la banda di malviventi ma, recuperato il denaro del riscatto e la figlia dell’imprenditore, perde le tracce del Marocchino, il boss della banda. Il giorno dopo, mentre è a casa della ricca moglie per festeggiare il compleanno del figlio, irrompe nel commissariato Sergio Conforti, un ragazzo armato di pistola che vorrebbe vendicare il suicidio del padre, avvenuto nel carcere dove Mariani lo ha fatto rinchiudere. Ricevute notizie sul Marocchino, Mariani deve abbandonare il figlio per cercare di stanare il boss che raggiunge nell’appartamento della fidanzata di quello. Poiché costretto a ritardare all’appuntamento con la famiglia per il pranzo, il commissario ne dà un altro proprio al commissariato. Prima che egli vi fa ritorno però, Sergio Conforti, che nel frattempo ha ucciso un poliziotto, sequestra il piccolo Claudio, riconoscendolo come il figlio di Mariani. Sergio gli dà appuntamento dove Mariani ha arrestato suo padre, e lì il commissario riesce a bloccare il malvivente e salvare il figlio.

Soggetto (forse) originale, con un folle che tiene in scacco la questura e che cerca una vendetta privata. Meno violento e poliziottesco degli altri suoi cloni, il film di Stelvio Massi ha un’apertura meravigliosa, girata in rallenti, che lascia prevedere ad un gran film di genere e che invece si perde sulla pessima (come al solito, ma qui davvero insopportabile) interpretazione di Maurizio Merli. Mariangela Giordano, una delle interpreti, commenta a tale proposito “Merli era un rompiscatole come nessuno; credeva di essere Dio in terra e non era neanche un buon attore” [i].  Per questa pellicola, girata molto sotto il limite di low budget, il regista si affida ad un larghissimo uso di zoom e carrelli (alcuni assolutamente riusciti e di buon gusto) attenuando il commento musicale e limitandosi con i personaggi di contorno, vera caratteristica delle pellicole di genere italiane.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]



[i] Marco Giusti. Dizionario dei film italiani Stracult. Sperling & Kupfer.