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Terrore nello spazio
Anno: 1965
Regista: Mario Bava;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia; Spagna;
Data inserimento nel database: 12-11-2004


La grande guerra

Terrore nello spazio. Mario Bava. 1965. ITALIA-SPAGNA.

Attori: Barry Sullivan, Norma Bengell, Angel Aranda, Evi Marandi, Massimo Righi

Durata: 90’

 

 

In un imprecisato futuro, due astronavi in spedizione nello spazio sono attirate dal pianeta Aura. Dopo aver toccato il suolo, l’equipaggio di una di queste è colto da un’aggressività inconscia che mette uno contro l’altro. L’unico a non avere lo stesso atteggiamento è il capitano dell’astronave il quale riesce a recuperare gran parte del suo equipaggio. Raggiungendo l’altra astronave scoprono che i membri di questa sono tutti morti. I superstiti provvedono a seppellire i loro corpi mentre si cerca di riparare il reattore dell’astronave per abbandonare il pianeta, a prima vista disabitato. Il comandante dell’astronave intuisce che sul suo equipaggio agisce qualcosa non appena c’è un abbassamento della volontà, durante il sonno dunque è facile che i superstiti siano colti ancora una volta da atteggiamenti involontari ed aggressivi. Poco dopo, i morti seppelliti ritornano in vita con l’intenzione di aggredire i superstiti. Sul pianeta nel frattempo sono trovati i resti di un’altra astronave all’interno della quale rinvengono scheletri di umanoidi giganti, anche questi deceduti forse per la stessa aggressività. Dopo aver ispezionato l’astronave dei giganti, il resto dell’equipaggio ritrova due componenti dell’altra astronave che erano spariti. Entrambi sono riportati a bordo dell’astronave sulla quale si lavora per ripartire. In realtà i due superstiti sono posseduti dagli abitanti del pianeta Aura, esseri senza sostanza che necessitano di corpi per abbandonare il pianeta, ormai prossimo a diventare per loro invivibile. Con un estremo gesto eroico il capitano dell’astronave riesce ad impossessarsi del deviatore di meteore rubato dagli zombi ed a ripartire, ma anche il suo corpo è ormai sotto la volontà degli alieni. La destinazione che scelgono è il pianeta Terra. 

Forse il primo esempio nel cinema italiano di zombi spaziali, direttamente ispirato al racconto Una notte di 21 ore di Renato Pestriniero. Il film, che vide la collaborazione nella stesura della sceneggiatura anche dello scrittore Alberto Bevilacqua e del critico Callisto Cosulich, oltre allo stesso regista, affronta al tempo stesso sia l’idea del contagio e del possesso e gestione della mente (volontà) che quello più ampio della colonizzazione, alla quale si oppone il comandante ed i membri dell’astronave. Girato in evidenti ristrettezze economiche, tanto che per gli scenari il regista dovette riciclare sempre le stesse pietre lunari sottratte ad un altro set cinematografico [i] , il film riesce ugualmente ad appassionare per la vivace rappresentazione scenografica organizzata da Carlo Gentili e per quei movimenti della m.d.p. (carrelli e piani sequenza) che hanno reso celebre lo stile del regista. La geniale intuizione di realizzare gli scheletri umanoidi giganti per rappresentare un’evoluzione del sistema e quindi definire una realtà spaziale ormai priva di tempo e completamente assorbita nell’idea del futuro (tempo che manca e quindi corpo che manca), oltre ad essere efficace al contesto narrativo diventa anche il momento più inquietante della pellicola quando di questi alieni se ne sente anche la voce registrata su un apparecchio che il comandante della spedizione aziona inconsapevolmente. Assolutamente terrificante il risveglio degli zombi, di semplice realizzazione (fumo, cellophane e rallenti) ma d’altissima efficacia. Terrore nello spazio è anche la prima pellicola dove il figlio del regista, Lamberto, si applica come aiuto regia. Per pochi istanti, quando è sollevato il metallico coperchio delle bare, l’immagine sullo schermo ricorda il monolite nero de 2001: odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick. L’idea dello scheletro mostruoso sarà ripresa anche in Alien (1979) di Ridley Scott [ii]. Recentemente ne è stato realizzato se non un sequel, almeno un plagio, ad opera di un altro grande maestro del cinema di genere ancora attivissimo negli Stati Uniti: Fantasmi da Marte (2001) di John Carpenter.

 

 

Bucci Mario

[email protected]



[i] Marco Giusti. Dizionario dei film italiani Stracult. Sperling & Kupfer

[ii] Paolo Mereghetti. Dizionario dei film 2000. Baldini & Castoldi