L’apparenza
inganna. Veber Francis. 2002. FRANCIA.
Attori: Daniel Auteuil, Gérard Depardieu, Thierry Lhermitte, Michèlle Laroque,
Michael Aumont, Jean Rochefort
Durata: 84'
Titolo originale: Le placard
Francois è un dipendente in grado
di una ditta che lavora il caucciù ed è specializzata in preservativi. È un
uomo grigio, divorziato e che malgrado ogni tentativo, la sua ex
compagna ed il figlio fanno di tutto per evitarlo. Il giorno della fotografia
annuale dell’azienda, Francois viene a conoscenza del suo licenziamento e
decide di suicidarsi. Il nuovo vicino di pianerottolo, psicologo d’azienda in
pensione, prende a cuore la sua situazione e gli consiglia di fingersi
omosessuale per mantenere il posto. Francois accetta e fa arrivare in ditta,
presso la sua stessa segretaria, un fotomontaggio che lo ritrae mezzo nudo ad
una festa gay. Da quel giorno incominciano per Francois una serie di ambigue ma
fortunate coincidenze.
Il nuovo lavoro del regista
francese Francis Veber, autore anche della più recente commedia La cena dei
cretini (2001), convince perché pur avendo per le mani una sceneggiatura
dalla forte tinta macchiettisticha, riesce a spostare tutta l’attenzione sullo
sguardo degli altri e di come cambi il rapporto delle persone in base a chi si
ha di fronte, evitando di caricare troppo il personaggio di Francois, senza che
così si allunghi l’elenco delle marionette omosessuali portate sul
grande schermo. Francois non cambia, rimane se stesso, ma il suo mondo è
reinterpretato attraverso i codici di chi lavora con lui e viene a conoscenza
della sua dichiarata (ma finta) omosessualità. Molto bravo e posato dunque è
l’attore Daniel Auteuil che riesce a rimanere per tutto il film sempre sullo
stesso tono, e divertente è anche il personaggio macho e razzista interpretato
da Gerard Depardieu, collega con il quale si crea una particolare sinergia
cinematografica. Una commedia che ricalca un po’ il grande successo americano In&Out
(1997) di Frank Oz, ma che si distanzia per differente spessore. Un po’
fastidioso il rosso dei titoli d’apertura che rende diffide la lettura dei
crediti. Comunque una pellicola leggera e divertente.
Bucci Mario
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