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L'apparenza inganna
Anno: 2002
Regista: Veber Francis;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

L’apparenza inganna. Veber Francis. 2002. FRANCIA.

Attori: Daniel Auteuil, Gérard Depardieu, Thierry Lhermitte, Michèlle Laroque, Michael Aumont, Jean Rochefort

Durata: 84'

Titolo originale: Le placard             

 

 

Francois è un dipendente in grado di una ditta che lavora il caucciù ed è specializzata in preservativi. È un uomo grigio, divorziato e che malgrado ogni tentativo, la sua ex compagna ed il figlio fanno di tutto per evitarlo. Il giorno della fotografia annuale dell’azienda, Francois viene a conoscenza del suo licenziamento e decide di suicidarsi. Il nuovo vicino di pianerottolo, psicologo d’azienda in pensione, prende a cuore la sua situazione e gli consiglia di fingersi omosessuale per mantenere il posto. Francois accetta e fa arrivare in ditta, presso la sua stessa segretaria, un fotomontaggio che lo ritrae mezzo nudo ad una festa gay. Da quel giorno incominciano per Francois una serie di ambigue ma fortunate coincidenze.

Il nuovo lavoro del regista francese Francis Veber, autore anche della più recente commedia La cena dei cretini (2001), convince perché pur avendo per le mani una sceneggiatura dalla forte tinta macchiettisticha, riesce a spostare tutta l’attenzione sullo sguardo degli altri e di come cambi il rapporto delle persone in base a chi si ha di fronte, evitando di caricare troppo il personaggio di Francois, senza che così si allunghi l’elenco delle marionette omosessuali portate sul grande schermo. Francois non cambia, rimane se stesso, ma il suo mondo è reinterpretato attraverso i codici di chi lavora con lui e viene a conoscenza della sua dichiarata (ma finta) omosessualità. Molto bravo e posato dunque è l’attore Daniel Auteuil che riesce a rimanere per tutto il film sempre sullo stesso tono, e divertente è anche il personaggio macho e razzista interpretato da Gerard Depardieu, collega con il quale si crea una particolare sinergia cinematografica. Una commedia che ricalca un po’ il grande successo americano In&Out (1997) di Frank Oz, ma che si distanzia per differente spessore. Un po’ fastidioso il rosso dei titoli d’apertura che rende diffide la lettura dei crediti. Comunque una pellicola leggera e divertente. 

 

 

Bucci Mario

        [email protected]