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Una vita al massimo - True romance
Anno: 1993
Regista: Tony Scott;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

Una vita al massimo. Tony Scott. 1993. USA.

Attori: Christian Slater, Patricia Arquette, Dennis Hopper, Gary Oldman, Brad Pitt, Christopher Walken, Val Kilmer, Bronson Pinchot, Chris Penn, Samuel L. Jackson

Durata: 118'

Titolo originale: True romance

 

 

E’ la notte del suo compleanno e Clarence decide di festeggiare da solo andando al cinema in una sala dove proiettano tre film sul kung-fu. Qui conosce Alabama, una squillo pagata come regalo per il suo compleanno. Tra i due nasce un’intensa storia d’amore che li conduce ad un immediato matrimonio. Convinto di questo sentimento, Clarence decide di uccidere il magnaccia di Alabama. Fatto questo, fugge dal rifugio del malvivente portando via con sé una valigia che si rivelerà colma di cocaina e dietro la quale correrà oltre che la polizia anche un pericoloso gruppo di mafiosi siciliani. In un finale colmo di sangue e proiettili, la fuga della coppia.

Tony Scott è un regista di vecchia fama al quale questa volta capita per le mani una sceneggiatura di Quentin Tarantino. È proprio nella storia, infatti, il punto centrale del lavoro, una scrittura colma di colpi di scena e personaggi grotteschi (Clarence sembra lo stesso Tarantino quando elenca le cose che gli piacciono), che anticipa di un anno sia Assassini nati (1994) di Oliver Stone che Pulp fiction (1994) dello stesso Tarantino. La regia è diversa da quella con la quale Scott ha filmato i cliché dei precedenti lavori: la macchina da presa è più mobile e già questa va considerata come una novità nel suo lavoro. L’uso della musica invece è interessante solo nel covo del magnaccia interpretato da Gary Oldman, mentre in tutti i momenti sentimentali e per gran parte del film una fastidiosa cantilena si ripete come leit motiv. Lo stile di Tarantino è in ogni caso visibile, anche nella struttura produttiva del film che associa un’infinità di buoni attori (Slater, Arquette, Oldman, Hopper, Walken, Pitt, Penn), tutti in piccole parti che a volte rasentano i cammei (S.L. Jackson e Val Kilmer sono in pratica invisibili), ad una storia che come un fumetto scorre senza troppe spiegazioni. Più carne che fumo, si lascia vedere ed anticipa (riprende) parecchie mode pulp che hanno segnato la seconda metà degli anni 90.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]