Una
vita al massimo. Tony
Scott. 1993. USA.
Attori: Christian
Slater, Patricia Arquette, Dennis Hopper, Gary Oldman, Brad Pitt, Christopher
Walken, Val Kilmer, Bronson Pinchot, Chris Penn, Samuel L. Jackson
Durata: 118'
Titolo
originale: True
romance
E’ la notte del suo
compleanno e Clarence decide di festeggiare da solo andando al cinema in una
sala dove proiettano tre film sul kung-fu. Qui conosce Alabama, una squillo
pagata come regalo per il suo compleanno. Tra i due nasce un’intensa storia
d’amore che li conduce ad un immediato matrimonio. Convinto di questo
sentimento, Clarence decide di uccidere il magnaccia di Alabama. Fatto questo,
fugge dal rifugio del malvivente portando via con sé una valigia che si
rivelerà colma di cocaina e dietro la quale correrà oltre che la polizia anche
un pericoloso gruppo di mafiosi siciliani. In un finale colmo di sangue e
proiettili, la fuga della coppia.
Tony Scott è un regista di
vecchia fama al quale questa volta capita per le mani una sceneggiatura di
Quentin Tarantino. È proprio nella storia, infatti, il punto centrale del
lavoro, una scrittura colma di colpi di scena e personaggi grotteschi (Clarence
sembra lo stesso Tarantino quando elenca le cose che gli piacciono), che
anticipa di un anno sia Assassini nati (1994) di Oliver Stone che Pulp
fiction (1994) dello stesso Tarantino. La regia è diversa da quella con la
quale Scott ha filmato i cliché dei precedenti lavori: la macchina da presa è
più mobile e già questa va considerata come una novità nel suo lavoro. L’uso
della musica invece è interessante solo nel covo del magnaccia interpretato da
Gary Oldman, mentre in tutti i momenti sentimentali e per gran parte del film
una fastidiosa cantilena si ripete come leit motiv. Lo stile di Tarantino è in
ogni caso visibile, anche nella struttura produttiva del film che associa
un’infinità di buoni attori (Slater, Arquette, Oldman, Hopper, Walken, Pitt,
Penn), tutti in piccole parti che a volte rasentano i cammei (S.L. Jackson e
Val Kilmer sono in pratica invisibili), ad una storia che come un fumetto
scorre senza troppe spiegazioni. Più carne che fumo, si lascia vedere ed
anticipa (riprende) parecchie mode pulp che hanno segnato la seconda
metà degli anni 90.
Bucci Mario
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