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Lacapagira
Anno: 1999
Regista: Alessandro Piva;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

Lacapagira. Alessandro Piva. 1999. ITALIA.

Attori: Dino Abbrescia, Mino Barbarese, Mimmo Mancini, Dante Marmone, Paolo Sassanelli

Durata: 73’

 

 

Minuicchio (che in barese vuol dire orecchietta) e Pasquale, costantemente a fumare spinelli, hanno l’incarico di recuperare un pacco di cocaina buttato da un albanese da un treno in corsa. A causa del lancio sbagliato, ci mettono un po’, rovistando fra i rifiuti intorno alla ferrovia. Sabino è uno zoppo che gestisce una sala giochi con videopoker illegali ed è in attesa che i due gli portino la sua parte. Carrarmato è il boss che comanda entrambi i giri. Trovato il pacchetto, preparate 150 dosi, Minuicchio e Pasquale arrivano tardi alla consegna e subito dopo (loro ed il gestore della sala giochi) sono derubati da una coppia di malviventi non della zona.

Seconda regia per Alessandro Piva (su soggetto e sceneggiato dal fratello Andrea) con un film che supera di poco un’ora di durata. Girato in 16 mm e gonfiato poi a 35 mm, è stato prodotto dallo stesso regista (ed altri due produttori locali) per una spesa totale di 300 milioni ed un incasso che ha superato il miliardo. Piccolo cult del cinema indipendente, la storia de Lacapagira è uno spaccato reale della vita borderline barese, che corre come uno scooter tra rifiuti, immigrati, spinelli e diverse posizioni di potere. Recitato completamente in dialetto barese (tanto che per la versione extracittadina e per quella in videocassetta sono stati aggiunti i sottotitoli, in realtà meno convincenti rispetto ai dialoghi veri), vi partecipano la maggior parte degli attori di cabaret e televisione locale (in realtà non tutti allo stesso livello). Premiato con il Nastro d'argento, il Donatello e il Ciak d'oro per l'opera prima vinse anche un premio per la colonna sonora originale di Ivan Iusco al Festival di Valencia, il cui accostamento con le immagini dei titoli di testa ricorda molto Piccoli omicidi tra amici (1994) di Danny Boyle. Fenomeno locale, ha soprattutto il merito di aver aperto la strada della cultura pugliese nel cinema nazionale.

 

Bucci Mario

        [email protected]