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Squadra volante
Anno: 1973
Regista: Stelvio Massi;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

Squadra volante. Stelvio Massi. 1973. ITALIA.

Attori: Tomas Milian, Gastone Moschin, Stefania Casini, Mario Carotenuto, Raymond Lovelock

Durata: 90’

 

 

Il cinico Marsigliese, violento esponente della malavita, è in Italia. La squadra volante, diretta da Tomas Ravelli, s’impegna nel dargli la caccia dopo una rapina eseguita da una finta troupe cinematografica e che ha fruttato 210 milioni. Nascosti in un appartamento, la squadra di rapinatori litiga e muore il giovane Che Guevara (soprannome datogli dai suoi compagni perché di sinistra). Cambiano i piani della banda che si vede costretta a trasferirsi camuffata da automobile di preti. A causa di una distrazione di uno dei membri, l’auto è riconosciuta ad una stazione di servizio. Incomincia un lungo inseguimento (con anche un sequestro): tra Ravelli ed il Marsigliese c’è un conto aperto, l’omicidio della moglie di Ravelli avvenuto quasi cinque anni prima in Francia e che l’ispettore è disposto a vendicare a scapito del suo tesserino di poliziotto.

Esordio per il pubblico di Stelvio Massi (il suo primo film Macrò uscì in sala solo dopo di questo) che sceglie il genere poliziesco per affidarsi ad un filone che gli darà più soddisfazioni. Uno dei primi polizieschi italiani dai personaggi duri e violenti e che prendono distanza da ogni posizione ideologica (“Ma che facciamo? Ci mettiamo a parlare di politica? Parliamo di questi!” dice Borlotti detto Cranio con i soldi della rapina in mano), sparatorie e musiche meno interessanti che in altri lavori. Prima parte molto fastidiosa perché infarcita di pubblicità (pellicce, alcolici e macchine fotografiche hanno il loro logo in primo piano), si salva la geniale rapina della troupe cinematografica e le inquadrature da dentro il casco per le soggettive dei rapinatori (con visiera gialla!), la telefonata di Lombardi al club di strip-tease e le sequenze all’interno dell’automobile durante l’inseguimento finale. Tomas Milian si doppia da solo, sigaro in bocca per tutto il film per facilitare il doppiaggio, mentre Ferruccio Amendola doppia Lombardi, il padre del ragazzo che muore battendo la testa.

 

 

Bucci Mario

        [email protected]