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Il
buono, il brutto, il cattivo. Sergio Leone. 1966. ITALIA.
Attori: Clint Eastwood, Eli
Wallach, Lee Van Cleef, Luigi Pistilli, Aldo Giuffré, Rada Rassimov, Mario
Brega
Durata: 176’
Guerra civile americana. Tuco detto il brutto e il
Biondo detto il buono sono in società, sul primo c’è una taglia di 2000$
ed al secondo spetta arrestarlo di volta in volta e poi aiutarlo a scampare
all’impiccagione sparando la corda da una considerevole distanza. Sentenza,
detto il cattivo, è un sicario che scopre l’esistenza di una cassa piena
di dollari. Presa una taglia da 3000$ il biondo decide di sciogliere la società
con Tuco abbandonandolo nel deserto. Sentenza intanto si mette sulle tracce di
Bill Carson, l’uomo che dovrebbe sapere dove si trova il bottino, e che è partito
in guerra. Tuco intanto, ritrovato il Biondo, cerca di impiccarlo per
vendicarsi ma l’esplosione di una palla di cannone nella stanza dei due
permette al secondo di fuggire. Seguendo le tracce lasciate dal Biondo, Tuco
riesce a scovarlo mentre sta facendo lo stesso giochetto dell’impiccagione con
un altro compare. Tuco così lo obbliga a seguirlo a piedi nel deserto, e quando
il Biondo sta per cedere compare fra le dune una diligenza carica di sudisti
mezzi morti. Uno di loro è Bill Carson il quale riesce a dire a Tuco il nome
del luogo dove è stato seppellito il denaro e, mentre quello è andato a
prendere dell’acqua, dice il nome esatto della tomba al Biondo. Tra i due nasce
una necessaria complicità per trovare il bottino. Tuco porta il Biondo in un
convento di francescani dove ritrova suo fratello. Sentenza nel frattempo è
riuscito ad inserirsi come sergente in un campo di reclusione nordista. Quando
Tuco e il Biondo sono arrestati come prigionieri (indossavano, infatti, abiti
sudisti) Sentenza crede di aver trovato Bill Carson (in realtà Tuco che aveva
sottratto i documenti a quello) e dopo aver costretto Tuco a dirgli il nome del
cimitero, convince il Biondo ad accompagnarlo. Tuco intanto, trasportato verso
un altro campo da un grosso caporale riesce a fuggirgli gettandosi dal treno
assieme a questo ed uccidendolo. Tuco ed il Biondo si incontrano nuovamente in
una cittadina devastata dalla guerra e riescono ad uccidere tutti i compari di
Sentenza tranne che lui. I due si rimettono in cammino ma per raggiungere il
luogo dove sono seppelliti i dollari devono anche oltrepassare un fiume sul
quale i due eserciti si stanno scannando per mantenere il controllo di un
ponte. Fatto saltare il ponte e passata una giornata di combattimenti, al
mattino la coppia si ritrova dall’altra parte del fiume e sempre più vicina al
bottino. Scovato il cimitero, nel quale Tuco sembra perdersi, seguiti e
raggiunti da Sentenza, un duello a tre porrà fine a questa odissea ed il
bottino sarà diviso tra il Biondo e Tuco, appeso questo ad un albero e con le
mani legate.
Terzo film del genere western all’italiana per Sergio
Leone, padre di un filone che è presto diventato meta (come dice Enrico Grezzi)
di una serie di prodotti che si distanziano dai prototipi di bandiera statunitense.
Basta il volto del primo personaggio, a pieno schermo, per capire in che ambito
del cinema ci ritroviamo, un western barocco ed al tempo stesso crudo e rigido
come la sua legge. Sceneggiatura di Age, Scarpelli e Vincenzoni, con intenzione
di partenza di rifare La grande guerra (1959) di Monicelli, solida come
una cassa da morto sotterrata in un cimitero con oltre mille anime. Lo sguardo
di Leone sulla guerra è tutto negli occhi di Tuco ed il Biondo che osservano il
sergente ferito prima di far saltare il ponte, gli unici due che non hanno
abiti militari e che per vedere meglio il ferito si sporgono di mezzo passo
cencioso. La follia di Tuco nel cimitero è il simbolo di un mondo che cerca
ricchezza fra la morte di migliaia di uomini. Attori superlativi, volti e
battute che s’inseriscono di prepotenza nel cinema; musiche di Morricone
entrate nel mito e fotografia d’altissimo livello (girato in Spagna). È
impossibile dire quale sia la sequenza migliore, ogni cinefilo ne ha
sicuramente una sua preferita (quella della prima impiccagione di Clint
Eastwood; la banda che suona sul pestaggio di Tuco; le panoramiche sui campi di
guerra; l’esplosione del ponte; il duello finale o la corsa fra le tombe di Eli
Wallach con la “Febbre dell’oro” di Morricone). La ballerina Chelo
Alonso fa la comparsa di una contadina messicana picchiata da Lee Van Cleef.