Napoli
violenta. Umberto Lenzi. 1976. ITALIA.
Attori: Maurizio Merli, John
Saxon, Barry Sullivan, Elio Zamuto, Guido Alberti, Grazia Maria Spina
Durata: 95’
Il commissario Betti, appena trasferito a Napoli, subito
si mette all’opera per farsi conoscere. I suoi metodi sono famosi nel corpo di
polizia ma presto anche la malavita locale conoscerà il suo modo di procedere.
Subito alle prese con una violenza sessuale, man mano si addentra nel circolo
della malavita alla quale fa capo O’ Generale, un anziano camorrista che
attraverso il racket tiene in stato di terrore diversi negozianti. C’è anche un
delinquente agli arresti domiciliari che continua a commettere rapine e c’è
Capuano, un personaggio dai loschi traffici che si sta mettendo contro O’
Generale. Sarà naturalmente il commissario Betti a risolvere la maggior parte
dei problemi criminali di Napoli.
Ennesima variazione del tema,
nemmeno tanto male anche se Maurizio Merli prende troppo sul serio la parte
(incredibile che nell’inseguimento sulla funicolare non usa la controfigura!)
mentre si sente l’assenza di Tomas Milian. Lenzi sembra stia perdendo per
strada il genere (che pur rimane un poliziesco alla sua maniera) e punta meno
sulla tensione e preferisce spingere un po’ di più sull’aspetto sanguinoso delle
violenze (maggiore ferocia negli omicidi, come ad esempio l’esecuzione di un
poliziotto garagista che è ucciso da O’ Generale con una palla da bowling sulla
testa) ed ancora di più sulla denuncia alla violenza metropolitana e sull’unica
soluzione possibile attraverso le maniere forti. Grandiose sequenze sono le due
corse in motocicletta del sorvegliato speciale per mettere in tempo la firma al
commissariato (i fotogrammi sono mandati ad un’efficace ma ridicola velocità);
geniali sono tutti gli incontri tra il commissario Betti ed i suoi infiltrati
(sembrano tutti scontri occasionali in piena città) e tanta omertà che
contraddistingue Napoli dalle altre metropoli nelle quali Lenzi ha lavorato.
Musiche di Franco Micalizzi, funk che riprende anche i temi classici
napoletani; sceneggiatura con qualche idea diversa di Vincenzo Mannino e
canzone finale dei Bulldog A man before your time scritta da Lenzi,
Valli e Micalizzi. A Napoli, all’uscita nelle sale, la polizia dovette
intervenire per contenere il pubblico (Il Mereghetti – scheda del film)
Bucci Mario
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