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Da Corleone a Brooklyn
Anno: 1979
Regista: Umberto Lenzi;
Autore Recensione: Mario Bucci
Provenienza: Italia;
Data inserimento nel database: 04-12-2003


La grande guerra

Da Corleone a Brooklyn. Umberto Lenzi. 1979. ITALIA.

Attori: Maurizio Merli, Mario Merola, Biagio Pelligra, Laura Belli, Venantino Venantini, Van Johnson

Durata: 85’

 

 

New York. Scoperto in possesso di un passaporto falso, il boss Michele Barresi decide di costituirsi per non mettersi contro la polizia Americana: per un reato del genere, su consiglio del suo avvocato, egli sarà semplicemente espulso e dopo potrà ritornare negli Stati Uniti con più tranquillità. Palermo. Al mercato popolare una sparatoria mette fuori causa il rivale di Michele Barresi ed un sicario, Salvatore Scalia, rimasto ferito durante l’inseguimento con la polizia, è usato dal commissario Berni per incastrare Barresi, domandando l’estradizione dagli Stati Uniti. Per farlo, il commissario è costretto a raggiungere il tribunale di N.Y. dove Barresi deve essere processato per il documento falso. Scampati ad una serie d’agguati, sia in Italia che in America, di fronte al giudice, Scalia dirà di non conoscere Barresi, meditando una vendetta personale. Freddato all’uscita del tribunale, riuscirà comunque a far incastrare il boss con una dichiarazione scritta che custodiva nel portafoglio.

Forse il poliziesco più riuscito di Umberto Lenzi, nonché il suo ultimo passaggio in questo genere. Una sorta di road movie che anticipa il tema dei pentiti e del sodalizio tra malavita e polizia (se si escludono le avventure di Tomas Milian-er Monnezza). Geniali alcune trovate della sceneggiatura (dello stesso regista e di Vincenzo Mannino) come tutta la sequenza girata in America che inizia nella pizzeria, dove si alternano mafiosi incaricati di eliminare Berni e Scalia e teppisti sopraggiunti con l’intento di una rapina, ed alla quale segue la fuga di Scalia ed il pestaggio che subisce Merli da un gruppo di malviventi del ghetto, dopo aver recuperato il testimone. Musiche di Franco Micalizzi, che oltre a citare se stesso riprende alla lontana il tema de Il Padrino (1972) composto da Nino Rota. Evitando di farne un motivo di confronto fra due scuole (quella americana e quella italiana) Lenzi decide di girare un film alla sua maniera, e questa testardaggine lo consacra tra i migliori operai del genere. Buono e più cinico di altri suoi lavori: una volta arrestato dice il boss Barresi al commissario Berni “Sei sicuro che ci arriviamo in Italia?” mentre sul volto di Merli scorrono le immagini di tutti quelli che hanno cercato di ucciderlo, quasi una citazione de I tre giorni del condor (1975) di Sydney Pollack, che si conclude con Higgins che domanda a Joe “Sei sicuro che sarà pubblicato?” riferendosi anche lui a tutti quelli che hanno cercato di ostacolare il Condor. Merola decisamente nella sua migliore interpretazione, una spanna oltre Merli (sempre una spanna sotto tutti); grandioso Pelligra che finalmente guadagna un ruolo di primissimo piano. Luca Barbareschi compare come poliziotto americano. Stefano Rolla, assistente alla regia, è rimasto vittima nella guerriglia di Nassiriya nel 2003, inviato per girare un documentario diretto da Massimo Spano.

 

 

Bucci Mario

[email protected]