Festa
per il compleanno del caro amico Harold. William Friedkin. 1970. U.S.A.
Attori: Kenneth
Nelson, Leonard Frey, Frederick Combs
Durata:
119'
Titolo originale: The
Boys in the Band
A casa di Michael è organizzata la festa per il compleanno
di Harold. È una festa particolare, perché tutti i sette amici sono gay. Prima
dell’arrivo del festeggiato, si aggiungono alla serata un midnight cowboy, un
ragazzo pagato da Emory per cantare gli auguri a Harold, ed Alan un vecchio
compagno di scuola di Michael, non omosessuale ed al quale il padrone di casa
non vorrebbe svelare il segreto. Emory, il più effeminato di tutti, s’impunta
nel non voler nascondere la sua verità, irritando tanto Michael quanto lo
stesso estraneo. Dopo l’arrivo di Harold, dopo lo scarto dei regali, e dopo che
tutti hanno fumato marijuana e bevuto in abbondanza, Michael organizza un gioco
con il telefono. Chi avrà il coraggio di chiamare la persona che ha amato di
più nella vita, riuscirà a vincere.
In realtà Festa per il
compleanno del caro amico Harold non è un lavoro nato per il cinema, ma
vanta un’origine teatrale, ed è, infatti, grazie all’uso di tutto il cast che
la rese famosa, e di una regia pulita e che spesso mantiene in campo i soggetti
secondo l’ottica dello spettatore di teatro, senza incontrare nessun problema
di fronte ad una recitazione corale, che il film resta valido almeno quanto la
commedia originale di Mart Crowley. Friedkin in più riesce a rendere la
tensione palpabile, soprattutto quando fa il suo ingresso Alan, all’oscuro
delle particolari preferenze dei festeggianti. L’ingresso di Harold poi, a
seguito di una concitata lite tra Emory ed Alan, è splendido quanto
agghiacciante, con la sua risata da donna che spiazza tutti, attori, personaggi
e pubblico. Molto interessante è il piano narrativo sul quale si sviluppa la
storia, con una prima parte corale che vede il gruppo affiatato ed una seconda
parte, quella del gioco al telefono, che vede soli tutti i festeggiati, ognuno
in difficoltà ad affrontare la propria diversità. In ogni caso quella di
Friedkin è una trasposizione amara della commedia, sofferta, i cui personaggi
appaiono tutti frustrati dalla loro condizione, dal doversi nascondere, dal non
riuscire ad amare come vorrebbero, e difficile è soprattutto la condizione di
Michael, alla fine il più debole che ancora non si accetta così com’è. Ottimo
cast, buon film, fu il primo film di Hollywood sull'omosessualità
Bucci Mario
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