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Future Film Festival
Bologna, 23/26 gennaio 1999

Ad aprire la terza giornata del Future Film Festival un'altra divertente serie di cortometraggi della Aardman Animation Ltd. Segnaliamo in particolare gli esilaranti episodi della serie tv "Rex the Runt". A seguire, le ultime sei puntate del cartoon giapponese "Conan - il ragazzo del futuro" (1978) di Hayao Miyazaki, accolte sin dalla sigla (che era quella dell'edizione italiana) da un calorosissimo applauso nonché da molti sguardi commossi. Cercate di capire: la mia generazione (io nel 1978 avevo dieci anni) è cresciuta a pane e cartoni animati giapponesi. Da Mazinga-Z passando per Goldrake e Gig Robot per arrivare a Lady Oscar, ci basta un singolo fotogramma o una nota di uno di questi cartoon per tornare indietro nel tempo di vent'anni. Un bel tuffo nel passato, peccato che come al solito la disorganizzazione è riuscita a rovinarci anche questa festa: per motivi di tempo (calcolato ovviamente male) la proiezione dell'ultimo episodio è stata spostata a dopo mezzanotte. Beato chi l'ha visto.

Il disappunto per fortuna è subito spazzato via dall'incontro più interessante di questo Festival, quello con Christian Rouet, direttore della Ricerca e Sviluppo per la Lucasdigital Ltd e supervisore dei team che lavorano agli effetti digitali per la Industrial Light and Magic (ILM), fondata dallo stesso Lucas nel 1975, e che si occupa specificamente della creazione degli effetti speciali nel cinema. Rouet ci spiega e ci introduce a varie tecniche, dal digitale alla computer grafica, mostrandoci spezzoni di film (e del making of degli stessi) su cui la ILM ha lavorato. Titoli famosissimi, che vanno da "Terminator 2" a "Jumanji", da "Forrest Gump" a "Deep Impact" a "The Mask" a "Jurassic Park" e la lista sarebbe ancora lunga. Impressionanti le tecniche che han permesso la realizzazione di scene incredibili come quelle di "Terminator 2", dove un personaggio passa dalla materia liquida a quella solida senza apparente soluzione di continuità, affascinanti gli studi che han portato alla composizione degli animali di "Jumanji", piuttosto complessi perché dotati di squame o di folto pelo. Ovviamente le scene che più ci lasciano a bocca aperta sono quelle relative al primo episodio di "Guerre stellari", la cui uscita in Italia è prevista per il prossimo autunno. Rouet ci saluta mostrandoci sullo schermo il Trailer di "Episode One": l'avevo già visto, ma l'emozione rimane.

A chiusura della (mia) serata, il making of di "La gabbianella e il gatto", del nostro Enzo D'Alò. Un film bellissimo, intelligente e coraggioso, che ha saputo competere al botteghino natalizio con colossi delle proporzioni di "Mulan" o "Il principe d'Egitto", battendoli a mio modesto parere su tutta la linea: "La gabbianella e il gatto" commuove senza tanti artifici furbastri, comunica un bel messaggio di pace e tolleranza, usa la computer grafica in modo mai fastidioso o pesante (al contrario di quanto accade ne "Il principe d'Egitto"), tratteggia gli animali senza cedere all'antropomorfismo spinto di tutta la produzione disneyana. Bellissimi anche gli inserti in acquarello, e la voce di Sepulveda e le belle canzoni fanno il resto. Una bella prova d'orgoglio.


L'ultima giornata di questo Festival è dedicata a Hayao Miyazaki, del quale vengono proiettati alcuni episodi della serie tv "Sherlok Holmes" e il bel film "Lupin III - Il castello di Cagliostro", presentato e premiato al Festival di Cannes nel 1980. Un ottimo film d'animazione, che mescola i toni favolistico-favolosi dei cartoon e della fiabe all'action movie più sfrenato alla commedia più esilarante senza rinunciare a disegni dal tratto fine e ben delineato. E poi, vale il discorso di cui sopra: anche Lupin III è uno dei personaggi che appartengono alla mia generazione... cosa che invece non è per i Simpson. Non ho mai nutrito una particolare simpatia per i pupazzetti gialli, dunque non sono rimasta a vedere i quattro episodi che venivano proiettati in tarda serata.
Un'ultima nota su questa prima edizione del Future Film Festival: la simpatica statuina mascotte realizzata da Alex Pinna, chi è, secondo voi, se non il feto astrale di "2001: Odissea nello spazio" che una volta nato altri non sarà se non Topolino?

Federica Arnolfo