NearDark
database di recensioni
Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!
Unbreakable - Il predestinato Anno: 2000 Regista: M Night Shyamalan; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: USA; Data inserimento nel database: 26-12-2000
Untitled Document
The Unbreakable
Di Di M. Night Shyamalan
Con Bruce Willis, S.L. Jackson
Se "The Sixth Sense" era incentrato su una porta chiusa, questa seconda
ottima prova del regista americano di origini indiane M. Night Shyamalan è
incentrato sulle finestre socchiuse, sugli spiragli, sul secondo piano di visione.
La macchina da presa infatti cattura i personaggi rimanendovi a distanza, filtrando
i loro movimenti attraverso uno o più specchi, sbirciando da dietro porte
semiaperte, finestre, sedili di un treno, gradini delle scale, ringhiere. La
macchina da presa, simpatetica allo svolgersi della narrazione, si avvicina
ai personaggi gradualmente, mano mano che aumentano le informazioni, mano mano
che il puzzle faticosamente prende forma. "The Unbreakable" è
un film che racconta poco, che fornisce pochi indizi isolati ed ogni volta lo
fa ai margini del campo di ripresa. E' un altro film che parla sottovoce e che,
forse anche più de "Il sesto senso", riesce ad insinuare nello
spettatore un senso di freddo inspiegabile (complice anche una fotografia che
predilige il verde ed il blu).
In quest'ottica è sicuramente il perfetto contraltare dell'altro thriller
del momento, "Le verità nascoste", a parere di scrive profondamente
sbagliato proprio perché racconta troppo, fornisce troppi indizi molti
dei quali frustrantemente inutili per poi gettare in faccia allo spettatore
gli indizi fondamentali al momento sbagliato. "Le verità nascoste"
è un film che urla in modo fastidioso ed insistente, che sottovaluta
lo spettatore e le sue sensazioni.
Bruce Willis mantiene l'espressione stolida di colui che non vuole vedere anche
qui, ed anche qui risulta perfetta, l'unica possibile. L'unica in grado di opporsi,
come in uno specchio, a quella sofferente e vecchia come il mondo di S.L. Jackson.
Il tema dell'opposizione tra bene e male, luce e buio, caldo e freddo è
vecchio come il mondo. Ci vuole un narratore in gamba per farci ancora una volta
appassionare ad esso.
|