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O brother, where art thou?
Anno: 2000
Regista: Joel Coen;
Autore Recensione: Sergio Sasso
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 18-11-2000


Fratello dove sei

Fratello dove sei ?

Presentato all'ultimo Festival di Cannes "O brother where art thou?" atteso film dei fratelli Coen, continua l'Odissea (la sceneggiatura è dichiaratamente e liberamente ispirata al poema omerico) cinematografica di questi geniali cineasti.

Il loro cinema caratterizzato da opalescenti divertissement ricchi di memorabili personaggi si è da sempre contraddistinto per una rigorosa (superficialmente algida)e seminale messinscena, non priva di acre umorismo, che rivela una personale (cerebrale eppure appassionata) forma d'amore per la settima arte.

La pellicola non sfugge a questi ormai consueti stilemi ma costituisce un ulteriore tassello nel mosaico della loro filmografia che viaggia attraverso la storia e la geografia (naturalmente non solo politica ma anche cinematografica, considerate le citazioni stilistiche e contenutistiche hollywoodiane che svelano un malcelato desiderio di recuperare la memoria del cinema classico americano ) degli States .

Il clima dei loro films è legato a contesti fenomenologici precisi spesso riferiti ad un passato non sempre recente (Fratello dove sei? è ambientato negli anni 30-40 nelle zone segnate dalle acque del Mississippi) eppure non mancano certamente sapide annotazioni sull'America odierna.

Come per Kubrick (la sequenza che mostra il demoniaco rituale dei razzisti incappucciati rischia di essere una sottile e perversa parodia della messa nera di Eyes wide shut ; inoltre è opportuno sottolineare che in entrambi i casi vi è una interruzione del " sacro rito " causata da individui "estranei ergo in crisi" rispetto alla società in cui vivono) anche per i fratelli Coen il cinema è un luogo della mente con i suoi meridiani e paralleli neurali (in particolare ricordiamo il manto nevoso ,bianco e freddo, che annullava le coscienze in Fargo; la sala da bowling anni 60 che echeggiava la fine dei miti americani ne Il Grande Lebowsky ; il profondo Sud dell'America ipocrita ed intollerante in Fratello dove sei?) pronti a cogliere gli umori e le contraddizioni del Sistema.

In luogo "caldo" e "aspro" , come quello della Louisiana, sono rappresentati, al ritmo di gustose ballads di sapore country-blues, significativi personaggi: i tre protagonisti (G.Clooney, Ulisse/Nessuno che, impomatato al pari di divi come C.Gable e T.Power, accetta per amor familias la sfida di reintegrarsi in quel tessuto sociale che lo ha emarginato ed "imprigionato", W.Blake Nelson, che, impacciato e "muto" come B.Keaton, è un eterno pesce fuor d'acqua  ed infine, uno scontroso J. Turturro,che si "trasforma" in un vero rospo atto ad inseguire il sogno americano) che si barcamenano in territori a loro ostili, perseguitati da mefistofelici agenti federali ; un ambiguo e ciclopico Polifemo venditore di bibbie (il solito J.Goodman) divoratore di uomini/anime ; un musicista nero che vende l'anima al diavolo per la gloria(al quale si deve forse la più bella battuta del film ovverosia alla domanda : "perché hai venduto l'anima?" risponde : "non la usavo mai ! "); un curioso narratore cieco che "vede" la fine della storia e "viaggia" in un rimorchio mobile su binari destinati a locomotive (divertita metafora della macchina — cinema al servizio della narrazione ); splendide donne-sirene ammaliatrici al servizio di corrotti poliziotti (inganno dell'arte e del potere) ; Babyface, un giovane gangster alla ricerca della fama e del successo, vittima della sua immagine; Penelope (una insolita Holly Hunter) che tesse trame sentimentali ben poco edificanti poiché attratta dalle logiche trasformistiche e venali della classe dirigente (identificata da due concorrenti politici: un ricco ed anziano conservatore affascinato dalle potenzialità propagandistiche dei massmedia ed opportunisticamente pronto ad accogliere i favori della collettività ed un rampante e giovane riformista che nasconde simpatie xenofobe e reazionarie ).

Il "torrenziale" prefinale salva gli uomini dai peccati della Storia e ci consegna un G. Clooney perplesso ma fiducioso con un fondale che riporta le parole : Power & Light .

Benvenuti nella Città del Sole !