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Kissed
Anno: 1996
Regista: Lynne Stopkewich;
Autore Recensione: Giampiero Frasca
Provenienza: Canada;
Data inserimento nel database: 27-01-1998


Quando la morte non è più buio ma diventa abbacinante luce, quando l'eccitazione raggiunge temperature da cella frigorifera, quando l'amore per i defunti travalica la semplice "eredità d'affetti" foscoliana per diventare un fatto fisico, lì parte Kissed della regista canadese Lynne Stopkevich. Storia curiosa, morbosa ma mai voyeuristica, di una ragazza affascinata dalla morte, dall'ossimorica energia che da essa si sprigiona. Il fascino delle cose spente la spinge ad inscenare fanciulleschi riti pagani con animaletti trovati morti, mentre lei cammina scalza per avere il contatto con la nuda terra, l'origine universale da dove tutto nasce e dove tutto si ricongiunge, in un cerchio infinito ricalcato in una danza senza posa dalla necrofila ancora bambina. Passione insana o consapevolezza del piacere eterno ed immutabile? Ciò che la vita vede sfiorire può essere apprezzato durevolmente anche dopo la sua fine? Si può prolungare ad infinitum un sentimento in un mondo di elementi caduchi? La ragazza lascia il proprio lavoro di fioraia (ossia l'effimero) per un impiego nelle pompe funebri (l'eternabile), introducendosi in una dimensione algida, livida, quasi obitoriale. Ha la possibilità del contatto con i suoi oggetti di culto, quelle salme che nel frattempo ha anche imparato ad imbalsamare, e non se la lascia sfuggire. Il suo mondo ruota intorno al sesso ancorato al "rigor mortis" e ad un ragazzo incuriosito dalle sue usanze. Ma quest'ultimo ha capito che l'amore non può avere spazio in questo mondo: il bisogno di eternare il suo sentimento verso la ragazza lo porta a privarsi della vita, a cristallizzarla nell'immutabilità della passione della sua amata.
Tra riflessioni (post)esistenziali e clima da camera ardente, il film ha la portata di un discreto pugno nello stomaco. Non facile certamente, ma da guardare senza alcun pregiudizio: il reale è metaforizzato e noi possiamo solo attendere pensando.