Takeshi Kitano non dirige. Semplicemente...dipinge!

Generalmente conosciuto come regista di violenti film sulla yakuza, dal surreale "Sonatine", al matematicamente strutturato "Hana-bi", Kitano riesce splendido anche in questa divertentissima commedia "on the road", dove il protagonista è un bambino di 9 anni (Masao) alla ricerca della propria mamma, che lo ha abbandonato da piccolo. Per la sua sicurezza il piccolo viene affidato ad una persona adulta, che lo accompagni fino a destinazione: Kikujiro (Kitano). Mai scelta fu così avventata! Si scatenano una serie di avventure e soprattutto di trovate che riderete dall'inizio alla fine del film.

Girato...no. Dipinto e fotografato alla perfezione, il film � uno stupendo affresco di immagini ricche di poesia fin dal primo piano sequenza. Veri e propri quadri in cui la macchina da presa lascia ampio spazio al campo visivo dello spettatore, proprio per farlo sognare di vedere ancora più oltre e non costringendolo (come molto del cinema di Hollywood) a focalizzare l'attenzione su una singola persona.
Kitano non ha trovato neanche difficoltà a lavorare con il bambino per arrivare ad instaurare quel perfetto rapporto che si vede nel film.
Si ride e ci si commuove, si pensa a molte cose. E' pura poesia in movimento.