L'honneur de ma famille (L'onore della mia famiglia)
di Rachid Bouchareb; sceneggiatura Alain Broders, Gilles Adrien, Rachid Bouchareb; fotografia Youcef Sahraoui; montaggio Nadia Ben Rachid; scenografia Jean Marc Tran Tan Ba; costumi Pierre Matard; suono Didier Saïn; interpreti Séloua Hamse (Nora), Karole Rocher (Karole), Roschdy Zem (Hamid), Alex Descas (Malcolm), Firmine Richard (Jacqueline), Fettouma Ousliha Bouamari (madre di Nora), Chafia Boudra (madre di Hamid), Faouzi Saichi (padre di Nora); produttore Jean Brèhat; produzione 3B Productions, ARTE, CRRAV; origine Francia, 1997, colore, 35 mm., 83'
La commedia dai toni brillanti è il tratto caratteristico di quest'opera che affronta temi delicati con un sorriso che sdrammatizza i conflitti, le incomprensioni insanabili tra generazioni diverse. Le prime generazioni di immigrati arabi in Francia erano molto legate alle tradizioni del paese natale. Le generazioni successive degli arabi nati in Francia hanno perduto ogni contatto con la realtà di paesi lontanissimi per cultura e mentalità dall'Occidentale europeo. Tra le varie tradizioni, appaiono certamente superate quella dei matrimoni combinati, che hanno innanzitutto motivazioni economiche. Osteggiate sono le relazioni miste tra francesi e immigrati (anche di seconda e terza generazione).
Il regista è bravissimo a descrivere le fobie delle famiglie e sono davvero divertenti gli incontri tra famiglie per valutare le rispettive posizioni economiche, con gioielli in esposizione durante un tè.
Al di là dei temi trattati lo stile è abbastanza piatto, la visione decisamente tranquilla.
Merita di esser ricordato un breve quanto singolare insert nel finale. Si tratta di una misconosciuta clip indiana, due cantanti che volteggiano in un paesaggio abbagliato da rari cromatismi.