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Gadjo Dilo, lo straniero pazzo - Gadjo Dilo
Anno: 1997
Regista: Tony Gatlif;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 26-08-1998


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Gadjo Dilo - lo straniero pazzo
di Tony Gatlif

Un uomo in una comunità che non è la sua, che non parla la sua lingua, che lo considera a tutti gli effetti un estraneo. Quante volte, al cinema, abbiamo visto una storia simile a questa, e in quanti modi diversi ci è stata raccontata?
Tante, ma mai con la forza, la bellezza, la tenerezza, il candore e la verità di questa.

Stephane è un francese in giro per la Romania. Sta cercando una cantante gitana di cui conosce solo la voce ed il nome, Nora Luca. Perché la cerca? La motivazione che egli stesso fornisce ai tantissimi che glielo chiedono, è che la voce di quella donna aveva accompagnato il padre negli ultimi giorni della sua vita. In realtà non c'è un vero motivo, lo si scoprirà nel corso del film. Di questo bellissimo film.
Ad accogliere Stephane è un anziano ma energico gitano, Izidor. Lo tratta come un figlio, lo ospita nella sua casa, lo difende contro il suo villaggio che lo considera un "gadjo", uno straniero?. C'è lo scoglio della lingua, ma la musica, l'affetto e l'amore per la bella e selvaggia Sabine bastano per superarlo, per far integrare Stephane, per fargli capire, anche a prezzo molto caro, il senso della vita, l'illusorietà di ciò che insegue, la difficoltà di vivere ai margini della società da sempre. Una vita che Tony Gatlif, il regista, gitano algerino, deve aver conosciuto molto bene.

Si ha bisogno di film come questi, ogni tanto. Esci dalla sala, e ti senti ripulito dalle incrostazioni e dalle sedimentazioni che il cinema americano ti rovescia addosso giorno dopo giorno, senza quasi che te ne accorgi. Le facce. Gente vera, occhi aperti, volti espressivi, indimenticabili. Izidor (Izidor Nicolae Serban) e Sabine (Rona Hartner) sono due veri artisti gitani. Le musiche le ha scritte lei, la sceneggiatura Gatlif l'ha rimaneggiata tantissime volte lasciando quasi che si scrivesse da sola mentre i protagonisti interagivano tra di loro. Un film bellissimo e, allo stesso tempo, una vera boccata d'aria fresca.