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My name is Joe
Anno: 1998
Regista: Ken Loach;
Autore Recensione: Marcello Testi
Provenienza: UK; Germania;
Data inserimento nel database: 13-08-1998


Visto al 51 Festival Internazionale di Locarno

My name is joe
di Ken Loach
sceneggiatura Paul Laverty; fotografia Barry Ackroyd; montaggio Jonathan Morris; musica  George Fenton; interpreti Peter Mullan, Louise Goodall, David McKay, Marie Kennedy, Lorraine McIntosh, Scott Hannah. UK-Germania, 1998, 35mm, col., 105'

Loach ritorna dalle sue escursioni spagnole e centroeamericane e lo fa immergendosi in un diario minimo, una "storia" (non a caso coprodotta da Wenders) come sempre sfruttata per mettere in luce le contraddizioni e le ingiustizie sociali.
Ma non funziona.
La storia di Joe diventa presto troppo esemplare per non cadere nello stereotipo, persino nella storia d'amore con una materna ssistente sociale.

Certo, il lavorio di Loach sui volti e sulle vosi salva il tutto dal fallimento generale, ma al termine del film, facendo un bilancio sommario, ci si rende conto di essere in presenza di un'opera poco convincente, che avrebbe richiesto più pazienza in sede di sceneggiatura.