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Il grande colpo - The Big Hit
Anno: 1998
Regista: Kirk Wong;
Autore Recensione: Marcello Testi
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 13-08-1998


Visto al 51 Festival Internazionale di Locarno

The big hit
di Kirk Wong
sceneggiatura Ben Ramsay; fotografia Danny Nowak; montaggio Robin Russell, Pietro Scalia; sonoro Douglas Granton; musica Graeme Revell; interpreti Mark Whalberg, Lou Diamond Philips, Christina Applegate, Avery Brook, Bokeem Woodbine, China Chow.; USA, 1998, 35mm, col., 91'

Con discreto ritardo, rispetto a Tsi Hark e, soprattutto, a John Woo (che coproduce, oltre a Wesley Snipes), arriva a Hollywood anche Kirk Wong, colui che tra il 93 e il 94 ci aveva fatto sognare con una trilogia di polizieschi ipercinetici e anche polemici, che godevano della partecipazione di Jackie Chan, la star assoluta delle arti marziali contemporanee. Quei film approfittavano del divertimento assoluto dell'azione frenetica (e anche i dialoghi erano serratissimi - mi ricordo impossibili rincorse a sottotitoli velocissimi e addirittura incolonnati!) per distillare dubbi, frammentare progressivamente la figura del poliziotto eroico a vantaggio dell'evidenza di una complessità in cui interessi criminali e intrallazzi legali si sovrapponevano senza remore, ma con grande spargimento di sangue...

L'avventura Hollywoodiana è stata interpretata da Wong con grande ironia e lo si è potuto verificare a partire dalla presentazione fatta da lui stesso qui a Locarno: Ok, è il mio primo film girato a Hollywood, quindi ci sono tipo delle star e tutto il resto...
In realtà, la star del film è l'ex-boyband ed ex-rapper Marky Mark, già visto in Boogie nights, sicuramente non un'iradiddio dello star system.
Il risultato è comunque sorprendente e assolutamente coerente con il passato di Wonk: egli ha dimostrato di saper fare con le fisionomie occidentali tutto ciò che aveva già fatto con corpi molto meglio allenati alle alte velocità. Anche la trama è fuori luogo, uno strano mix fra TV movie e strane avventure con un gusto quasi inglese per l'imprevisto: un gruppo di killer a pagamento deve barcamenarsi per arrotondare il salario e allo stesso tempo evadere dall'atmosfera un po' soffocante che un burbero e paterno "re della città" impone a tutta la malavita metropolitana; peccato che la prescelta per il rapimento sia la figlioccia del boss in questione, nonché figlia di un magnate asiatico caduto in disgrazia per eccesso di investimenti nelle sue supposte capacità cinematografiche. Con un inizio e un finale magistrali quanto a dinamismo si crea la cornice per una romance improbabile tra rapita e rapitore che rinuncia a giustificazioni da sindrome di Stoccolma, per addentrarsi nelle difficoltà quotidiane di un killer professionista.
Irresistibile...