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Go for Gold
Anno: 1997
Regista: Lucian Segura;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Spagna;
Data inserimento nel database: 17-07-1998


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I suoni, ed un ragazzo che corre seguito da un nugolo di bambini urlando "Go for Gold!". Questo, e tanto altro ancora mi rimarrà di questo ricchissimo film girato, sembra, in meno di un mese e prodotto dal grande maestro tedesco Wim Wenders.

Jeff Gold è un ragazzo russo affetto da una strana forma di amnesia che lo porta a dimenticare, al mattino, tutto quello che ha vissuto fino al giorno prima. Riconosce le persone in base ai suoni, e alle persone che lo circondano ne assegna di ben precisi. Basta sbagliare un suono per essere per Jeff un'altra persona. Da Berlino dove vive si sposta con l'amico Moussa in una squallidissima cittadina della costa sud della Spagna, Benidorm. Qui insieme ad una coppia di artisti girovaghi vive alla giornata per racimolare quanto gli serve per sbarcare il lunario. Il suo grido di battaglia, "Go for gold", ha il doppio significato di "muoversi per cercar soldi" e "muoversi per sé stesso", giacché lui si chiama Gold. Si improvvisa guida turistica, ma finisce per mettersi in un pasticcio dietro l'altro.
Anima tutto sommato pura, Jeff Gold è l'incarnazione dell'Europa che vuole ma non sa dimenticare il suo pesante passato. E' l'oblio impossibile il vero protagonista di questo film, dove la storia deve fare pesantemente i conti con sé stessa senza riuscire a farli quadrare, e dove al muro di Berlino ormai crollato (e mai dimenticato) si oppongono capitali del cattivo gusto da quattro a sette stelle quale è questa Benidorm dove se c'è un elemento che spicca sugli altri è il cemento.

E ancora. Jeff Gold è il leader degli sconfitti in un mondo di probabili e inevitabili sbandati. E Calderon suona proprio amaro nelle sue labbra, perché questa vita di sicuro non è sogno. Tutt'al più, se si considera che il termine spagnolo "sueño" contiene entrambe le accezioni, questa vita è sonno. Ma nell'ottica goyana secondo la quale il sonno della ragione genera mostri.