NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Buffalo 66
Anno: 1998
Regista: Vincent Gallo;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 11-06-1998


Buffalo 66, cioe' Vincent Gallo once again. Qui poi, fa tutto lui: e' sua la regia, sua la parte principale, sua la sceneggiature, sue le musiche. In gamba il ragazzo!

Questo film e' la storia di Billy Brown, un giovane sfigatissimo appena uscito di prigione dopo aver scontato cinque anni per un reato non commesso (apprenderemo poi che e' stato il prezzo che Billy ha dovuto pagare per saldare un debito di gioco con un allibratore). Nei cinque anni trascorsi in carcere, Billy ha fatto credere ai suoi genitori, grazie ad un amico che spediva lettere da parte sua, di essersi sposato e di vivere lontano per lavoro. Ma ora che e' uscito, vorrebbe rivederli, i suoi genitori... ecco cosi' che in quattro e quattr'otto, mentre cerca disperatamente un bagno in una scena che mi ha fatto ridere al quadrato perche' ripensavo a quella di "Hollywood Party" in cui a Peter Sellers accade un incidente analogo, Billy rapisce una ragazza, Leyla (Christina Ricci), e la costringe a recitare la parte della finta moglie. La ragazza si affeziona a lui, e per Billy potrebbe essere la svolta, salvo che ha in animo di vendicarsi del lanciatore dei Buffalo Bills che lui vede come l'autore della sua rovina.

Il tempo del film e' il tempo di una giornata. Una giornata in cui Billy ripercorre tutte le tappe della sua vita (i flashback inseriti nei dialoghi a mo' di pedine del domino ci danno uno spaccato del passato del ragazzo non propriamente roseo), fino a quello che lui considera l'unico modo per finirla, la sua vita. Ma intanto, tanto per citare un altro film, "qualcosa e' cambiato"...
Bello. Un film vero, senza eccessi, senza urla, con delle scene che fanno piegare in due dalle risate e altre che pigliano allo stomaco tanto sono dure. Bella soprattutto la scena nel bowling, che riporta alla mente "Il grande Lebowski", ma qui non c'e' ne' allegria ne' spensieratezza, al piu' malinconia, se non proprio dolore. Malinconia e solitudine.