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Si gira a Manhattan - Living in Oblivion
Anno: 1995
Regista: Tom DiCillo;
Autore Recensione: l.a.
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 07-05-1998


si gira a manhattan, di tom di cillo

SI GIRA A MANHATTAN, scritto e diretto da Tom Di Cillo. Con Steve Buscemi. Usa, 1996.

METACINEMA & CURIOSITÀ. 1. "Si Gira a Manhattan" racconta le tragicomiche avventure sul set di un film low-budget ("Living in Oblivion") il cui regista è interpretato da Steve Buscemi. 2. Steve Buscemi, di recente, è effettivamente passato dall'altra parte della macchina da presa ed ha diretto il suo primo film ("Trees Lounge"). 3. Sul set del film-nel-film c'è anche una star di Hollywood (un giovane biondo, arrogante, egocentrico, alito puzzolente...); nel 1992 Di Cillo aveva lanciato Brad Pitt con il lungometraggio "Johnny Suede" (co-protagonista Nick Cave). Molti hanno visto nella star di "Si Gira..." Brad Pitt. Il regista nega. 4. Steve Buscemi ha interpretato il ruolo di Mister Pink in "Reservoir Dogs" (Le Iene) di Quentin Tarantino, ed è ormai un membro della Band Apart dei "nuovi indipendenti" (Rodriguez, Rockwell ecc.). Grande amico di Tarantino. Sul set di "Si Gira..." la star (Pitt?) gli rivela di aver accettato di lavorare con lui solo perchè lo sapeva essere "grande amico di Tarantino". 5. Nel 1992 Buscemi aveva interpretato un altro film-sul-cinema, "In The Soup" (Un Mare di Guai) di un altro indipendente newyorkese, Alexandre Rockwell.

METACINEMA & SOGNO. Cinema come Dispositivo Psichico Ausiliario (Baudrillard) 1. Realtà e Sogno si fondono inestricabilmente e si contaminano: il film è apparentemente composto di due segmenti onirici (sogno del regista e sogno dell'attrice protagonista) + un segmento "reale" conclusivo. Ma si rilevano elementi e particolari che accomunano i sogni di entrambi e si ripresentano nella "realtà" del set. Di Cillo fornisce una chiave di decodifica alternando il bianco/nero ed il colore: ma la chiave si rivela un ulteriore imbroglio. E' la realtà ad essere in bianco e nero o la finzione? 2. (Film/sogno, Film-sul-Sogno, Film strutturato Come un sogno...) Forse ciascuno dei segmenti che abbiamo indicato come onirici sarebbe da spezzare: ma dove comincia la realtà e dove finisce il sogno? Non esiste un punto di rottura nè di passaggio: sono in continuità. Volutamente. Il segmento dominato dalla realtà consiste nel tentativo reiterato di filmare una sequenza onirica - che significativamente si potrà realizzare solo quando entrerà in scena la madre del regista, arteriosclerotica vecchina dalle ossessioni fantasmatiche fuggita da una clinica smaterializzandosi. Il film si conclude con un campionario di sogni: nel silenzio assoluto dettato da esigenze di audio, ogni componente della troupe, soddisfatto della scena appena girata, visualizza i propri desideri. Poi si ricomincia. "Living in Oblivion", titolo esemplare. 3. Il "sogno ad occhi aperti" che inchioda lo spettatore alla poltrona. Il "sogno ad obiettivo aperto" che incolla l'occhio alla macchina da presa. Non a caso, l'interruzione del "sogno d'amore" dell'operatore coincide con il suo parziale acciecamento. Non si può "sognare ad occhi chiusi": il sogno si rivela regolarmente un incubo. Poi squilla la sveglia, ci si lava, ci si veste, si torna sul set, si torna alla realtà - dove i sogni non si avverano. Quasi mai.