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Le onde del destino - Breaking the waves Anno: 1996 Regista: Lars von Trier; Autore Recensione: Andrea Caramanna Provenienza: Danimarca; Data inserimento nel database: 06-05-1998
Breaking the waves
LE ONDE DEL DESTINO
REGIA: LARS VON TRIER
INTERPRETI: EMILY WATSON, STELLAN SKARSGARD, KATRIN CARTLIDGE,
JEAN-MARC BARR, ADRIAN RAWLINS, SANDRA VOE, UDO KIER
SCENEGGIATURA: LARS VON TRIER
FOTOGRAFIA: ROBY MULLER
NAZIONALITÀ: DANIMARCA-FRANCIA 1996
Melodrammatico, cattolicissimo, ebbro di
spirito salvifico e redentore. E' il quarto lungometraggio del danese
Von Trier, premiato a Cannes ë96 con il Gran premio della
Giuria. Considerato da molta critica il vincitore morale del
festival. Per avvicinarsi a Le onde del destino non
si può prescindere da alcune note biografiche sul regista.
Trier pensava di essere ebreo, poi la madre in punto di morte gli ha
rivelato la vera identità del padre. Educato secondo principi
laici, di recente decide di convertirsi al cattolicesimo e si
battezza.
La protagonista del film, Bess (Emily
Watson), vive in un villaggio scozzese degli anni í70.
Lì la religione calvinista è ortodossa. Il dogma
è interpretato da pochi anziani che decidono persino chi, dopo
la morte, è degno del paradiso o dellinferno. A tutte le donne
del paese è proibito prendere la parola durante le cerimonie
in chiesa. E Bess parla direttamente con Dio, ogni giorno, e la sua
vita e la fede non si distinguono tanto sono compenetrate
líuna nellíaltra. Così quando conosce e sposa
Jan, un allegro operaio che estrae il petrolio in una piattaforma nel
mare Del Nord, sa che è un dono di Dio. Líincidente di
Jan, che lo paralizza anche nella virilità, è un segno
divino, una dura prova da superare. Per soddisfare i morbosi desideri
di lui, Bess si prostituisce, diventa líagnello sacrificale,
si immola per la vita del marito e il suo sacrificio produrrà
il miracolo finale: le campane suoneranno in cielo, le campane che
avevano smesso di suonare nel villaggio (gli arroganti ministri del
culto dicevano di non averne bisogno).
Se la tematica è suggestiva è
grazie alla stupenda e straordinaria interpretazione di Emily Watson
(poco conosciuta al cinema, perché attrice teatrale), alla
fotografia impressionista di Roby Muller (assistente prediletto di
Wenders e Jarmusch) e alla camera mobile che ruota vorticosamente per
360 gradi, sta incollata sui personaggi, per catturarne le
espressioni minime del volto, di gioia e sofferenza.
Le onde del destino è un'opera dalla sensibilità
straripante, che unisce alla visione drammatica e spietata
dellíesistenza umana, dominata da un ineffabile destino, la
speranza e il conforto della fede religiosa.
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