NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Happy Together - Cheun gwong tsa sit
Anno: 1997
Regista: Wong Kar Wai;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: Hong Kong;
Data inserimento nel database: 30-04-1998


Ultimo film di Wong Kar-Wai, premiato per la miglior regia al Festival di Cannes 1997. Ho Po-Wing (Leslie Cheung Kwok-Wing) e Lai Yiu-Fi (Tony Leung) sono due giovani omosessuali che partono da Hong Kong diretti in Argentina con la scusa di cercare una cascata vista dipinta su una lampada, quando invece il vero motivo e' trovare se' stessi. Il rapporto tra i due ragazzi e' profondo e conflittuale come quello con la madre padria: si lasciano e tornano insieme decine di volte, fino alla separazione apparentemente definitiva, che pero' serve a Lai Yiu-Fi, forse il piu' sensibile, il piu' "femminile" dei due, per ritrovare la strada per il suo paese. In questo, sara' fondamentale l'incontro e l'amicizia con Chang (Chang Chen), un ragazzo che ha un rapporto sereno e tranquillo con Hong Kong, dove c'e' qualcuno che aspetta il suo ritorno, la sua famiglia: un vero modello da seguire, per Lai Yiu-Fi. Un film dai profondi contenuti accompagnati da un impatto visivo molto forte: colori irreali alternati al bianco e nero, inquadrature perfette ed estremamente curate, specialmente quelle finali di Chang a capo sud e di Lai Yiu-Fi ai piedi della cascata, primissimi piani immobili con sullo sfondo un vorticare continuo di immagini. La parola chiave di questo film secondo me e' "contrasto": nei colori, nei dialoghi, nelle immagini, ma soprattutto nelle musiche, splendide e struggenti come solo quelle argentine riescono ad essere (Astor Piazzolla sopra a tutti), che in questo film dove si vedono solo ragazzi dai lineamenti orientali stridono come una moneta falsa, anche se il film e' ambientato a Buenos Aires (e che la dicono lunga sul senso di disagio e straniamento provato da questi giovani in una terra bellissima ma che non e' la loro terra). Un film alienato ed alienante, se ha un difetto (ammesso che lo sia) e' nella sua estrema freddezza, quasi il regista osservasse dei fenomeni che non lo riguardano, attraverso una lente (esemplare l'inquadratura, piu' volte ripetuta, della cucina dove lavora Lai Yiu-Fi attraverso l'oblo' della porta d'ingresso): la sensazione di voyeurismo ci accompagna in effetti fino alla fine.