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Kiss or Kill Anno: 1997 Regista: Bill Bennett; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: Australia; Data inserimento nel database: 30-04-1998
Qualche anno fa, non ricordo quanti ma non sono moltissimi (due o tre al
massimo) usci' nelle sale un film di Bertrand Tavernier intitolato
"L'esca". Ecco, prendete quel film, toglietevi un bel po' di spessore,
fatelo piu' superficiale, ed otterrete "Kiss or Kill".
La storia? Nicole e Al sono due giovani disadattati: lei, figlia di
ragazza madre, cresciuta orfana in seguito al brutale omicidio della
madre (che non si sapra' mai perche' e' avvenuto ne' chi l'ha uccisa),
lui figlio di una famiglia assai benestante, ma ripudiato dal padre in
quanto appunto pecora nera.
I due ragazzi, uniti da un rapporto morboso fatto di sesso, passione,
sicuramente amore ma anche parecchia diffidenza l'uno nei confronti
dell'altra, sbarcano il lunario cosi': Nicole adesca uomini ricchi e
sposati nei bar, si fa portare in una stanza d'albergo, poi li droga e
li rapina, insieme a Al (esattamente come avveniva nel film di
Tavernier). Finche' uno di questi facoltosi signori non muore
accidentalmente proprio mentre e' in camera con Nicole. I due ragazzi,
spaventati, fuggono, ma nel bottino che si portano dietro c'e' anche una
videocassetta pornografica che ritrae un noto giocatore di ragby con un
ragazzino. Inseguiti sia dalla polizia che dal famoso personaggio,
Nicole e Al percorrono l'Australia e si lasciano parecchi morti alle
spalle... ma li avranno uccisi davvero loro?
Come accennavo all'inizio, il film e' piuttosto superficiale per potersi
definire riuscito: troppe cose non chiarite, troppi episodi troncati a
meta', poco piu' che macchiette i personaggi. Moltissime le citazioni,
da "Duel" a "NBK", da "Cuore selvaggio" a "Drugstore cowboy", il film mi
ha ricordato anche il poco noto "Niagara Niagara" proiettato a Venezia,
visto che anche qui c'e' una ragazza affetta da una malattia (in questo
caso mrno drammatica della sindrome di Tourette, Nicole e' sonnambula);
ma, anche qui, il sonnambulismo di Nicole potrebbe essere approfondito
molto meglio, invece ci si passa sopra allegramente. Quanto al
montaggio, poi, certi stacchi ripetuti sui primi piani, certo modo di
montare la pellicola frenetico e nervoso ormai mi pare davvero un po'
abusato.
In finale, un filmetto un po' cosi', senza infamia e senza lode, che se
ha un motivo per cui vale la pena di essere guardato sono le lunghe e
davvero belle panoramiche dell'Australia, del suo mare, delle sue
distese sconfinate, che fanno solo venir voglia di prendere il primo
aereo e di andare (Vera, mi ospiteresti mica per un tot?? ((: )...
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