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Blackrock
Anno: 1997
Regista: Steve Vidler;
Autore Recensione: Sonia Del Secco
Provenienza: Australia;
Data inserimento nel database: 02-12-1997


 regia: Steve Vidler; sceneggiatura: Nick Enright (da una sua opera teatrale)

LocandinaIl tema è tra lo scontato-banale e il cretino, tipo certi titoli che si vedono in giro (es. "Scrivi la tua telefonata" o "Lettera al tuo primo amore") : gli adolescenti.
E il modo di trattarlo è sempre quello ( da "Gioventù bruciata" ): padri e madri separati, figli abbandonati a se stessi che portano in casa amici strani e invadenti, la classica festa di addio alla verginità. È completo anche della variante, classica ormai pure quella, quanto l'AIDS, ("Kids") quanto lo stupro, quanto la morte, che per i giovani è sempre incosciente. Anche qui ci sono, in ordine: la ragazzina che risponde al dolore con la violenza e spacca le automobili, il ragazzotto bello un po' cafone ma in fondo buono, che crede soprattutto nell'amicizia, che combatte le ingiustizie ecc., la madre incompresa e senza polso, ma con un grande fegato (figli a parte)... C'è anche il moralismo, sempre classico, americano (la famiglia per bene, la tomba della quindicenne profanata ecc..) Insomma sempre la stessa solfa da 40 anni!
Di diverso e di bello c'è questa volta il mare, ma in Australia si sa, può succedere, che sembra stare lì a giustificare il surfista-bello. "Tous les garçons e les filles de mon âge" hanno dunque perso la loro verginità ubriachi/che ad una qualche festa o peggio hanno gridato isterici spaccando automobili in nome dell'amicizia?
Ma davvero sull'adolescenza non c'è altro da dire, mai, nient'altro che non sia questo? È incredibile quanto poco si vada in profondità e quanto stupidi si dipingano sempre i giovani! Se io fossi giovane mi incazzerei: per i temi banali che si danno a compilare ai ragazzi e per la cretineria con la quale si dipingono.