NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Polisse
Anno: 2011
Regista: Mawenn;
Autore Recensione: Roberto Matteucci
Provenienza: Francia;
Data inserimento nel database: 09-02-2012


Un Edipo alla rovescia, un po tosto. A Parigi, il reparto tutela minori si occupa dei reati pi difficili da affrontare umanamente. Nellopinione pubblica i delitti pi infami, spregevoli, abietti sono quelli perpetrati nei confronti dei bambini. Occuparsi di questi casi, affrontare giornalmente il demonio travestito da genitore, nonno, insegnante acceca le capacit umane raziocinanti, minando anche quelle sentimentali e relazionali degli stessi poliziotti. Il male accanito, possente, quasi impossibile da sconfiggere. I poliziotti del nucleo minori, sono persone normali, hanno famiglie amici, figli. Sinnamorano fra loro, litigano, si confrontano come in tutti gli ambienti di lavoro. Eppure dentro di loro sta penetrando lentamente, ma in modo vigoroso, una devastazione morale. E difficile rimane insensibili, affrontare con distacco il quotidiano lavoro, come farebbe un impiegato delle poste. Gli occhi di un bambino maltrattato non sono come un pacco da spedire. Il film di Mawenn ci racconta della vita nel reparto minori di un arrondissement di Parigi. Sono un gruppo agguerrito di uomini e donne, capaci professionalmente e pieni di dedizione per il loro compito. La Mawenn brava. Usa un linguaggio veloce, pieno di ritmo. Il film diventa un collage di frametti di episodi di disuguale violenza, intersecati con briciole di vita dei poliziotti. La regista ci tiene a differenziare il bene dal male, nello stesso tempo tende ad avvicinare la partecipazione emotiva fino a creare un unico mondo, fino ad avere ununica storia senza distinzione tra realt dei poliziotti e le disavventure di tanti ragazzini frastornati dai maltrattamenti. Grazie ad un agguerrito e spedito montaggio, la pellicola si trasforma in una storia corale. Tantissimi sono i personaggi, come molte sono le storie delicate raccontate sinteticamente ma senza morale. Eppure la regista, una morale la consegna agli spettatori. quella dei molti bambini, su cui indugia lo sguardo della giovane regista. I loro primi piani sono dettagliati, precisi: i loro volti propendono a unaffermazione della loro innocenza di fronte ad un mondo crudele. Il film corale con una forte partecipazione di ragazzini. Di tutti i tipi, nessuno escluso. CՏ lo sfruttamento minorile degli zingari, i figli violentati dai genitori, ragazzi con fisime adolescenziali, giovani ninfomani cresciute in fretta utilizzando internet, ragazzine prostitute sbattute in mezzo alla strada. Tutti questi momenti sono inframentati dallesistenza, dalla vivacit dei poliziotti. La regista pure attrice. lestranea al gruppo, interpreta una fotografa incaricata di eseguire un book fotografico sulla vita e sul lavoro dei poliziotti. locchio estraneo, locchio distinto del cinema. In realt come una metafora la fotoreporter finisce a inserirsi nel team, a partecipare, a fare gruppo, anche lei non riesce a separare vita e lavoro. la realt e finzione cinematografica hanno un congresso carnale. La fotografa/regista gioca molto tensione del poliziotto Fred. Su di lui si sofferma con classici fermo immagine per rappresentare lansia, linquietudine, lemotivit e la fragilit di Fred, nellaffrontare la difficile situazione umana di un bambino. Questa la cifra stilistica del film: velocit, coralit, fanciullezza e soprattutto la dignit del tono degli interrogatori: E come se parlassimo di cucina, di vestiti. Interessante la dose di onesta cattiva ironia. Come quando i poliziotti dileggiano una bambina per la sua suzione a dei ragazzini per riavere il suo smart phone. Oppure le comiche effusioni tra marito e moglie nel momento della causa di separazione. Oppure, la confessione ingenua di una madre dedita alla masturbazione di suo bambino per addormentarlo, ironiche perch madre una seguace dellonanismo degli infanti descritto da Sigmund Freud in Tre saggi sulla teoria sessuale. La ragazza emo scappata di casa, derisa per suo appariscente look dai poliziotti con un sagace e perentorio: Sono stati i genitori a scappare. La morale sinterrompe e la partecipazione diviene incomprensibile, quando la dicotomia bene e male seguita dal film fino a quel momento - sparisce. La poliziotta, di fronte alla sconcertante scoperta della mancanza dinnocenza dei bambini, alla quale lei ha creduto lottando con tutte le sue forze, rimane interdetta e incapace di concludere la sua minuscola realt. Bene e male aiutano nella vita di tutti i giorni. Se abbiamo la sensazione che la nostra morale, per cui lottiamo ogni momento con grande sforzo, non quella giusta e condivisa, le certezze svaniscono e scoppia la catastrofe interiore. La poliziotta non ha mai letto Scott Heim o Alan Gurganus quindi incapace di intendere un Perch gli volevo bene pronunciato da un bambino mentre lei si aspettava dalla vittima odio e rancore. Le certezze sono finite, la distruzione umana avvenuta. Con un accenno al bellissimo Mysterious Skin, e raccontando in parallelo due momenti collegati scenicamente, il film termina. Incomprensibile il ruolo della fotografa, completamente estraneo alla storia e alla sua tensione emotiva.