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Francesca
Anno: 2009
Regista: Bobby Paunescu;
Autore Recensione: Antonio Dabraio
Provenienza: Romania;
Data inserimento nel database: 04-09-2009


Francesca, la protagonista dell’omonimo film, è una trentenne più che normale con un lavoro una casa e amici. I suoi genitori sono divorziati e sua madre vive con lei. Ma Francesca vive la situazione come un dato di fatto. Vuole molto bene a suo padre, è in ottimi rapporti con lui e la sua nuova donna; lui è il primo della famiglia a cui la ragazza parla del suo nuovo progetto: andare in Italia e aprire un asilo di lingua rumena per una delle numerose comunità stanziatesi in quel lontano paese.

“Francesca non è italiana e non è mai stata in Italia, ma a sentire la sua storia, omettendo nomi e luoghi nessuno lo avrebbe mai capito”: sembra questo il messaggio di Bobby Păunescu. Una provocazione verso gli italiani? Una verità cruda presentata sui servigi indispensabili di milioni di donne rumene che abbandonano tutto e si lanciano nel pozzo oscuro dell’immigrazione, senza sapere se cadranno in piedi, mentre l’occidente si preoccupa di installare apparecchi antifurto nelle proprie case e studiare leggi restrittive sull’immigrazione nei loro parlamenti? Forse.

Il film di Păunescu parla di tutto questo, ciò che non dice,  ma che lascia volutamente trapelare, è il pregiudizio bilaterale che corre tra due popoli scossi da alcune vicende di piccola delinquenza divenute scontri diplomatici, e i media hanno fatto la loro parte per acuire il pregiudizio.

Gli italiani pensano che i rumeni siano tutti zingari e ladri; i rumeni pensano che gli italiani siano un popolo di mercenari che han bisogno di carne umana da far prostituire e all’occorrenza espiantare gli organi di cui hanno bisogno.

In questo film non si risparmia proprio nulla per quando riguarda i pregiudizi, in ambo le parti. Anche l’entrata in Europa del paese ex comunista è vista come un nuovo sopruso da subire per conto degli italiani. Ricorda molto le aspettative degli italiani, riguardo a questo evento politico, di nuovi soprusi da subire per conto dei rumeni.

Un film sulle paure sociali, insomma, ma anche un film di storie umane; di amori amicizie e la difficoltà di sbarcare il lunario. Un film di storie rumene che potrebbero essere italiane e che val la pena di andare a vedere.