NearDark - Database di recensioni

NearDark - Database di recensioni

Africa

Godard Tracker


Tutte le
Rubriche

Chi siamo


NearDark
database di recensioni
Parole chiave:

Per ricercare nel database di NearDark, scrivete nel campo qui sopra una stringa di un titolo, di un autore, un paese di provenienza (in italiano; Gran Bretagna = UK, Stati Uniti = USA), un anno di produzione e premete il pulsante di invio.
È possibile accedere direttamente agli articoli più recenti, alle recensioni ipertestuali e alle schede sugli autori, per il momento escluse dal database. Per gli utenti Macintosh, è possibile anche scaricare un plug-in per Sherlock.
Visitate anche la sezione dedicata all'Africa!


Il Cavaliere Oscuro - Dark Knight
Anno: 2008
Regista: Christopher Nolan;
Autore Recensione: Federica Arnolfo
Provenienza: USA;
Data inserimento nel database: 06-08-2008


Il Cavaliere Oscuro Una risata vi seppellirà.
La prima volta è tragedia, la seconda è farsa.

Ce la ricordiamo tutti la scomparsa di Brandon Lee, che consacrò agli annali della storia del cinema una pellicola tutto sommato poco più che mediocre come Il corvo. Una tragedia, un mistero, un volto che è finito con il diventare leggenda suo malgrado. Dietro una maschera. Di morte.

A volte si pesca dal mazzo la carta della Luna Nera, a volte quella del Jolly. Che ride, ride, ride, persino a testa in giù, penzolante da un grattacielo. Nei tarocchi il Jolly, il Matto, lo zero, il numero senza numero, è sempre stata la mia carta preferita. Contiene in sé la banalità e l'ingenuità di chi non ha nulla da perdere, e che quindi può distruggere tutto per ricominciare da capo. O per amore del nulla.

"Si sono affidati ad un uomo che non han capito fino in fondo".

Tanti anni fa un altro attore molto giovane fu praticamente distrutto da un film: Malcom McDowell. La sua "morte" fu cinematografica, non riuscendo più, dopo essere stato (che parlare di interpretazione è riduttivo) Alexander De Large, a vestire i panni di chiunque altro. Le poche prove successive, mediocri, le archiviamo volentieri. Malcom McDowell sarà sempre Alexander De Large, con sua buona pace.

Heath Ledger 35 anni dopo "sceglie" un'altra strada. Forse lui i panni di qualcun altro avrebbe potuto anche vestirli. Ma sarà sempre il Jolly, e non suo malgrado.

E' tutto nero su Gotham City, persino le anime buone. Tutti hanno un lato oscuro, nessuno è comprensibile fino in fondo. C'è tutta l'America del post 11 settembre in quelle immagini nerissime e bellissime, e se è possibile riassumere il film in una sola inquadratura, è quella di Batman di spalle, in cima al grattacielo, capo chino, ricorda (ancora?) la Morte avvolta in un mantello nero di Boklin, o una figura di De Chirico.

E il senso di inquietudine che ti lascia, questo film, per giorni, ogni volta che ci ripensi, è la sua vera chiave di volta. Poi sì, possiamo parlare di quanto sia avvincente, di quanto l'azione sia costruita in modo perfetto ed incalzante con la ben nota tecnica del cliff-hanger, di quanto la storia rispetti quella del fumetto etc etc. Ma sono chiacchiere d'accademia, il senso del film è altrove. E forse non riusciamo a capirlo fino in fondo.