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The Full Monty Anno: 1997 Regista: Peter Cattaneo; Autore Recensione: Federica Arnolfo Provenienza: UK; Data inserimento nel database: 19-03-1998
Il protagonista, Robert Carlyle (gia' visto in "Trainspotting") e' Gaz.
Trent'anni, disoccupato, separato, un figlio che riesce a vedere quando
la ex moglie gli concede di vederlo, e tanta tanta inventiva. Passa le
sue giornate nell'arte di arrangiarsi, tra la strada e l'ufficio di
collocamento, con Dave, il suo migliore amico, un simpatico e grasso
pasticcione. Un bel giorno arriva l'idea che puo' risollevare le sorti
dei nostri, ai quali si sono aggiunti Gerald, ex caposquadra di Gaz e
Dave, una guardia giurata appena strappata al suicidio, un vecchio matto
di colore che balla il funky come lo ballerebbe un'oca e un giovanotto
all'apparenza particolarmente dotato. L'idea e' tanto semplice quanto
difficile: metter su uno spettacolo a luci rosse, con tanto di
spogliarello integrale nel finale.
Lungi da me il volermi buttare in un discorso politico sulla
disoccupazione e sull'iniziativa personale. Si puo' scherzare su tutto, su qualsiasi dramma della vita,
Benigni ha scherzato sull'olocausto, perche' questo Peter Cattaneo non
puo' scherzare sulla disoccupazione, specie poi se ci mostra dei giovani
che, lungi dal lasciarsi andare, cercano di trarsi d'impaccio in qualche
modo? Non so da quanto tempo non ridevo piu' cosi' tanto al cinema,
questo film ci regala delle gag da antologia, e' difficile anche
estrapolarne una piuttosto che un'altra. Forse la migliore in assoluto,
se proprio devo dirne una, e' la scena dei nostri che fanno la fila
(sempre al collocamento), si sente la musica, uno comincia a tentare un
passo di danza, gli altri lo seguono a ruota...
Carino, davvero carino. La politica, lasciamola da parte, se no dovremmo
perlomeno parlare di cos'e' l'Inghilterra del dopo Tatcher... godetevi
invece questo film. Di politica possiamo sempre parlarne domani.
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