Under suspicion. Stephen Hopkins. 2000. U.S.A.
Attori: Gene Hackman, Morgan
Freeman, Thomas Jane, Monica Bellucci
Durata: 111'
A San Juan, Portorico, si sta
organizzando una grande manifestazione per la raccolta di fondi a causa di un
violento uragano che ha colpito il posto. Poco prima di recarsi nella sala dove
avrebbe dovuto tenere il suo discorso, l’avvocato Henry Hearst è invitato
dall’amico Victor, capitano di polizia, presso il suo ufficio per chiarire
alcuni dettagli sul ritrovamento del cadavere di una bambina. Il signor Hearst,
sposato con una bellissima e più giovane moglie, è, infatti, colui che ha
ritrovato questo secondo cadavere. La nuova deposizione non coincide con le
precedenti e l’ispettore Victor cerca di portare i nodi al pettine indagando
sulla vita privata del suo amico e della bella moglie.
Tratto dal romanzo Brainwash
di John Wainwright, il film è un remake del francese Guardato a vista
(1981) del regista Claude Miller e senza confrontare le due pellicole si può
con certezza assicurare che Under suspicion è concretamente un brutto
lavoro. Logorroico e mal recitato il film non esalta mai lo spettatore. L’unica
buona idea, quella di passare con frequenza dalle immagini dell’inchiesta a
quelle del luogo dell’omicidio, mantenendo i soggetti sulla costante riga del
racconto personale, è materia persa se si constata la brutta prova degli
attori: Gene Hackman gigioneggia ma senza stile, Monica Bellucci non delude
tutti coloro che la vorrebbero cinematograficamente macellare (per
giunta si doppia da sola ed è veramente scadente) mentre Morgan Freeman quasi
si mette a ridere quando recita le parole di dialoghi che ha interpretato per
tutta l’ultima parte della su carriera, quelle del poliziotto esperto di
psicologia criminale. Poteva essere un più profondo processo kafkiano, invece è
il solito né carne né pesce. Davvero brutto.
Bucci Mario
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